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Censurato «Zanka Contact», Mariem Hassan fa ancora paura

Censurato «Zanka Contact», Mariem Hassan fa ancora pauraMariem Hassan

Arte e politica Il Marocco ha ritirato l'autorizzazione alla diffusione del film di Ismael El Iraki per la presenza, nella colonna sonora, di una canzone della cantante saharawi morta sette anni fa

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 23 ottobre 2022

La cantante saharawi Mariem Hassan, scomparsa nel 2015, rappresenta con la sua arte un pericolo per il regno del Marocco governato da Mohammed VI. La sua canzone Id Chab, pubblicata nel 2002 all’interno dell’album Mariem Hassan con Leyoad, è stata inserita nel film Zanka Contact, opera prima sulla lunga distanza del regista marocchino Ismael El Iraki, divenendo il motivo della censura prodotta dal CCM (Centre Cinématographique Marocain) nei confronti della storia d’amore di stampo rock’n’roll tra i due losers protagonisti di un lungometraggio degno del miglior Tarantino. L’ente pubblico in piedi dal 1944 e che dal 2002 è diretto da Sarim El Hak Fassi Fihri, una delle persone più influenti del cinema di Rabat, lo scorso giovedì venti ottobre ha sospeso l’autorizzazione commerciale e culturale della pellicola in Marocco, nonché la proiezione sia a fini commerciali che culturali a livello nazionale e internazionale, oltre a ritirare la licenza professionale di Iraki. Tale sospensione per il cineasta ha un peso non indifferente, in quanto di riflesso impedisce l’ottenimento di finanziamenti pubblici per la sua attività. Sotto la lente del CCM è finita anche la casa di produzione, alla quale è stata data una scadenza di quarantotto ore entro le quali rimuovere dal copione la canzone incriminata. Immediata è stata la risposta di Iraki, il quale ha affidato alle sue pagine social, sempre il venti ottobre, un comunicato stampa firmato congiuntamente da lui e dai produttori. Oltre le polemiche di natura tecnico-amministrativa tra il regista e il CCM, relative ad una assenza della canzone in questione al momento della prima sceneggiatura presentata ad un primo giro di approvazione nel 2017 ed invece rintracciabile nell’approvazione del 2021, quello che emerge è il tono quasi grottesco della situazione. Zanka Contact, noto anche come Burning Casablanca, ha riscontrato i favori di critica e pubblico, ottenendo oltre trenta proiezioni tra festival di cinema marocchini ed internazionali.

RICEVENDO tra l’altro riconoscimenti importanti come il premio Orizzonti nella Biennale di Venezia 2020, per la migliore interpretazione femminile all’attrice protagonista, nonché rocker di successo, Khansa Batma, a cui si aggiungono premi ottenuti nei festival francesi di Cabourg, Annonay, Aubagne, Mâcon e Montpellier. Non solo, una ulteriore valorizzazione è arrivata proprio in Marocco, in quanto sabato ventiquattro settembre Zanka Contact si è aggiudicato il Gran Premio del 22° Festival Nazionale del Cinema di Tangeri. Circostanza che è stata il preludio alla distribuzione in oltre quindici sale del film, fino al momento dello stop imposto dal CCM.
Il tutto ha avuto una vasta eco internazionale, terminando non solo nelle pagine culturali di media grandi e piccoli, ma anche in quelle di stampa estera, considerato che il coinvolgimento dell’incisione di Hassan ha dato nuovamente luce alla annosa e mai risolta questione saharawi, in un momento in cui è ancora attivo il conflitto militare tra la Rasd e il Marocco.

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