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Caudo (Roma Futura): «Siamo la sinistra che vuole cambiare»

Caudo (Roma Futura): «Siamo la sinistra che vuole cambiare»Giovanni Caudo

Amministrative Intervista al presidente uscente del III municipio di Roma, arrivato secondo alle primarie del centrosinistra con il 15,6%.

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 2 ottobre 2021

Giovanni Caudo, presidente uscente del III municipio di Roma è arrivato secondo alle primarie del centrosinistra con il 15,6%. Ora guida una delle liste che appoggiano Gualtieri, «Roma futura».

Lei, che è stato assessore di Ignazio Marino, aveva chiesto al centrosinistra di essere nuovo e diverso da quello che cacciò il sindaco chirurgo. Obiettivo centrato in questa campagna?
Il primo elemento di innovazione è la nostra lista, abbiamo messo insieme reti e soggetti fatti da persone esperte che non avevano rappresentanza politica. Tra noi c’è aria nuova, non le solite facce del centrosinistra romano. Abbiamo avuto il sostegno di personalità come Fabrizio Barca e Elly Schlein. E poi la novità è Gualtieri, un candidato che sa ascoltare e rappresentare tutta la coalizione.

Che effetto le ha fatto leggere il mezzo endorsment di marino per Raggi?
Diciamo che in quelle parole c’era una legittima accusa nei confronti del Pd che non ha fatto passi politici per scusarsi con l’ex sindaco. Raggi forse lo ha fatto in modo opportunistico, ma il Pd sbaglia a non chiamarlo. In ogni caso Marino non ha detto che voterà per Raggi. Anzi, ha ricordato che l’attuale sindaca ha bloccato tutte le cose iniziate da lui.

La sua è una lista di sinistra?
Certo. Siamo una sinistra che tiene alta la bandiera dell’innovazione, che non guarda al passato. Vogliamo un patto tra il Comune, le imprese e il mondo scientifico per cambiare il modello di sviluppo della città. Parliamo di difesa del lavoro, non dei posti di lavoro.

Che significa?
Faccio un esempio. Quando proponiamo di mettere insieme Ama e Acea non vogliamo privatizzare, ma mantenere questi servizi nel perimetro pubblico. Ama ha 8500 dipendenti, la sinistra tradizionale dice «Quell’azienda non si tocca». Noi diciamo che per salvare l’occupazione i rifiuti van no inseriti in un ciclo industriale, diventare una materia prima. Sono 20 anni che a Roma non si fanno scelte radicali che sono necessarie e la città arretra. Purtroppo in questa campagna non si è parlato di grandi sfide: ci sono un milione di romani che vivono intorno al raccordo e hanno bisogno di treni e metropolitane, c’è un centro storico che va ripopolato. Potrei continuare.

Calenda ha detto che nella coalizione di Gualtieri sceglierebbe voi.
Ci riconosce che siamo persone che sanno governare, persone libere dalle ortodossie di partito. Ci sono con lui idee comuni, ad esempio sui rifiuti: lui però ha scelto un percorso solitario che lo rende irrilevante. Noi nel centrosinistra possiamo incidere.

Spera in un apparentamento al secondo turno con Calenda o i 5 stelle?
Non credo che gli elettori dei 5 stelle abbiamo bisogno delle indicazioni di Raggi per il ballottaggio. Ci sarà Gualtieri che ha una credibilità incomparabile rispetto a Michetti del centrodestra, non c’è bisogno di accordicchi.

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