Ai primi di gennaio un’altra strage di migranti avrebbe potuto inaugurare l’anno nel maledetto ghetto di san Ferdinando. Solo il caso ha voluto che l’incendio divampato non si propagasse mietendo altre vittime dopo Becky, Suruwa, Dominic, Marcus, i martiri di questo scempio di Stato. E lo Stato, la prefettura di Reggio Calabria nel nostro caso, non ha mai voluto in questi anni smantellarla questa vergogna. Perché un ghetto non si cancella sostituendo le tende con i container, fornendo qualche servizio in più: è il concentramento di povertà a creare spazi di esclusione, di apartheid. L’unica soluzione, su cui da anni...