Fallisce l’assalto alle «carriere alias» in Regione Lombardia. La mozione con la quale Fratelli d’Italia ne proponeva la cancellazione ha spaccato il centrodestra, così la maggioranza che regge la giunta Fontana è andata sotto mentre studenti e attivisti per i diritti manifestavano davanti alla sede del consiglio regionale.

IL TESTO presentato dai meloniani contro la possibilità che le persone transessuali possano utilizzare in classe il nome scelto e non quello con il quale risultano all’anagrafe portava la prima firma del consigliere Giacomo Zamperini. Proponeva di adottare provvedimenti urgenti contro la diffusione dei regolamenti scolastici sulle «carriere alias» e chiedeva all’ufficio scolastico regionale di effettuare una ricognizione delle scuole che li hanno già adottati. Inoltre si proponeva l’invio, attraverso l’ufficio scolastico, di una circolare indirizzata a tutti i dirigenti scolastici, per ricordare loro la necessità di rispettare la normativa vigente in materia. Per essere approvato, il testo doveva ottenere il parere favorevole della maggioranza assoluta dei votanti, ma non è passato all’esame del voto segreto: 35 consiglieri hanno votato, 33 hanno espresso voto contrario e 4 si sono astenuti.

«È UNA soddisfazione incredibile per noi che l’abbiamo contrastata in aula ma soprattutto per la libertà e l’autodeterminazione di tutte e tutti», commentano i consiglieri di Patto Civico, Michela Palestra e Luca Paladini. Esulta anche il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra Onorio Rosati, che sottolinea come «carriere alias nelle scuole è una pratica che noi ci auguriamo possa diffondersi per migliorare l’inclusione tra gli studenti». «La mozione chiedeva il ritiro di questa pratica utilizzando teorie ascientifiche – prosegue Rosati – studi distorti e riferimenti giuridici assolutamente opinabili con la sola finalità di creare ulteriori muri nella vita degli studenti.

Questo era intollerabile non solo per noi ma anche per molti della maggioranza e per questo la mozione non è passata». Dal Movimento 5 Stelle, la consigliere regionale Paola Pizzighini osserva che «la mozione contro le carriere alias oggi ha sancito un patto tra una parte della maggioranza e l’opposizione, per archiviare le istanze della destra retrograda. Sui diritti civili non si gioca e si sta compatti, ai nostri cittadini dobbiamo garantire protezione e sostegno». Per Pizzighini, «i giovani sono più avanti di chi ha presentato la mozionee hanno già vinto». Il dissenso a destra era emerso già durante il dibattito, quando l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera, di Forza Italia, aveva annunciato il suo voto contrario. «La scuola è un luogo in cui dobbiamo insegnare il rispetto per gli altri. Il capogruppo azzurro Fabrizio Figini, a quel punto, aveva lasciato libertà di voto.

IL CONSIGLIERE comunale di Milano e attivista Lgbtq+ Michele Albiani, eletto nelle liste del Partito democratico, evidenzia la mancanza di unità delle destre: «La destra del governo regionale dimostra di essere spaccata, nuovamente, sul tema dei diritti umani – dice Albiani – C’è una parte che ha votato contro alla mozione usando il buonsenso. Mi auguro che lo dimostrino anche rispetto alle altre politiche regionali al più presto». Per il capogruppo dem Pierfrancesco Majorino, quella di ieri è stata «una bella dimostrazione dell’aula, che ha rifiutato quest’azione scellerata da parte della destra. Ma evidentemente c’è qualche conflitto interno alla maggioranza anche su altre questioni».