Caro affitti a Milano, sgomberati gli studenti dell’ex cinema Splendor
In tenda per protesta dal 2 maggio scorso
In tenda per protesta dal 2 maggio scorso
L’autunno caldo del governo Meloni parte da Milano. Ieri mattina alle 7.30 la polizia ha sgomberato gli studenti e le studentesse che sabato mattina avevano occupato l’ex cinema Splendor contro il caro-affitti. Una protesta iniziata il 2 maggio scorso con la prima tenda piazzata fuori dal Politecnico e seguita da altre decine di tende. Milano si risvegliava dall’incantesimo di città attrattiva ed attraente mostrandosi per quello che è: una città esclusiva ed escludente. Lo sgombero degli studenti dall’ex cinema Splendor è arrivato senza preavviso ed è la messa in pratica della linea annunciata mesi fa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un avvertimento a tutti i movimenti: non saranno tollerate nuove occupazioni, né a Milano né altrove.
Il caro-casa è questione nazionale e nel fine settimana per l’assemblea nell’ex cinema occupato erano arrivati studenti da Bologna, Pisa, Torino, Firenze, Palermo e altre città. Il governo ha recapitato un messaggio a tutti loro. «Ci siamo ritrovati svegliati come nei film con la torcia puntata in faccia», ha raccontato uno degli studenti sgomberati, «ci hanno obbligato a lasciare i telefoni, le modalità erano eccessivamente aggressive per un’occupazione senza tensioni, fatta da giovani universitari perlopiù alla loro prima occupazione». Alla fine sono stati11 gli studenti identificati e denunciati per occupazione. L’ex cinema Splendor, chiuso e abbandonato da 16 anni e acquistato da Esselunga, potrà ora diventare l’ennesimo supermercato di Milano.
Verso sera una delegazione con tende al seguito ha protestato anche fuori Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Hanno montato alcune tende e hanno passato la notte lì. Chiedono all’amministrazione guidata dal sindaco Beppe Sala di prendere parola. «Ci aspettiamo solidarietà dal sindaco», hanno detto. Per venerdì 22 settembre era già programmato un incontro tra Sala, l’assessore alla casa, i rettori delle università milanesi e una delegazione di studenti. L’incontro per il momento è confermato anche se il movimento giudica insufficienti le proposte arrivate da sindaco e assessore, come quella dell’estensione del canone concordato anche alle stanze affittate agli studenti che respingono anche l’idea dell’assessore alla casa Maran di dare una quota di case popolare da ristrutturare anche agli studenti. «Gli alloggi popolari devono andare alle famiglie in lista d’attesa, non agli studenti. Non vogliamo partecipare a una guerra tra poveri e non vogliamo farci odiare da chi ha ancora più bisogno di una casa», hanno ribadito ieri.
Solidarietà al movimento è arrivata dal consigliere lombardo dell’Alleanza Verdi Sinistra Onorio Rosati che domani renderà pubblica una proposta di legge regionale per il diritto alla casa, dal parlamentare sempre di Avs Tino Magni che ha detto che «da quando è salito al potere questo governo la risposta ad ogni problema sembra essere il pugno di ferro. Forse, non tutte le risposte passano dalla Questura». E dal responsabile casa della segreteria nazionale del Pd Pierfrancesco Majorino: «lo sgombero del cinema Splendor è un’inutile dimostrazione di muscoli. Sgomberato il cinema, in Lombardia rimangono 19 mila case vuote di proprietà regionale bisognose di azioni di recupero e riqualificazione oggi palesemente ignorate da Attilio Fontana e soci». Per la Cgil Milano e Lombardia «l’ex cinema Splendor è uno dei tanti simboli della città di Milano e di tutte le città universitarie,dove i luoghi e gli spazi ci sono ma non vengono destinati all’uso sociale necessario, che sia per gli studenti, le famiglie o i lavoratori».
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