Un sottosegretario realista, l’altro immobile sulle sue posizioni: il governo è diviso anche sulle carceri. Non potendo più far finta di non vedere il sovraffollamento – che, al ritmo di 400 detenuti in più al mese, porta l’Italia in zona condanna Cedu, come 10 anni fa – e non sapendo come fermare la tragedia dei suicidi, il governo da giorni sta ragionando sul ddl Giachetti-Bernardini in discussione alla Camera, in commissione Giustizia.

In questo bagno di realtà si sono immersi il sottosegretario Delmastro, il viceministro Sisto e la stessa premier Meloni che, lungi dal poter accettare un ddl firmato da Iv, propendono invece per un emendamento governativo da presentare martedì in commissione che faccia proprie alcune (poche e ridotte) proposte di Giachetti sulla liberazione anticipata. Ma la Lega proprio non ci sta, e il sottosegretario Ostellari ieri lo ha detto chiaramente scagliandosi contro quello che lui chiama «lo svuotacarceri». Le accuse naturalmente sono tutte rivolte alla «sinistra», ma parla a nuora perché suocera intenda.

Non paco, Ostellari si è anche innervosito assai alla notizia che il carcere Due Palazzi di Padova si prepara – per primo – ad adeguarsi, con delle stanze ad hoc, alla sentenza della Consulta sull’illegittimità di vietare i colloqui intimi tra detenuti e familiari. Per il sottosegretario, «non esiste alcuna autorizzazione specifica a proposito delle cosiddette stanze dell’amore». L’iniziativa di Padova, però, spiegano i promotori, ha coinvolto il direttore del carcere e ha incontrato l’approvazione dello stesso capo del Dap, Giovanni Russo.