Alla fine di gennaio, è uscita la sentenza 10/2024 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato incostituzionali i controlli visivi durante i colloqui in carcere. Prima di affrontare il percorso di applicazione della sentenza, è opportuno approfondire il carattere rivoluzionario generale della sentenza, come volano di cambiamento della cultura del carcere. In primo luogo, come ha scritto Sarah Grieco (Fuoriluogo, 31 gennaio) la pena riacquista il suo giusto posto: è costituzionalmente legittima solo se inflitta “nella misura minima necessaria”. Si svela allora la sofferenza “non necessaria” della mortificazione del corpo sessuato, alla base del dispositivo della sorveglianza a vista continuata. La...