Comincia per davvero la legalizzazione della Cannabis promessa da Spd, Verdi e liberali. Entro fine mese il governo Scholz presenterà il disegno di legge per consentire il possesso personale fino a 25 grammi di marijuana e la coltivazione a uso domestico di massimo tre piante. Lo hanno annunciato ieri insieme i ministri della Sanità, Karl Lauterbach (Spd), e Agricoltura, Cem Özdemir (Verdi), confermando la «depenalizzazione» come primo passo verso il via libera all’uso ricreativo del Thc.

ALLA BASE SEMPRE gli stessi due fermi motivi: «Abbiamo urgenza di combattere il mercato nero in mano alla criminalità organizzata ma anche di tutelare la salute dei consumatori attraverso la distribuzione controllata» ripete Lauterbach, che ricopre l’incarico di ministro ma è anche medico.

Dopo la depenalizzazione, al termine della pausa estiva del Bundestag, il governo procederà alla «seconda fase» per regolare la compravendita della Cannabis. Dovrebbe essere limitata ai “Social-Club” non commerciali sottoposti a rigidi vincoli, a cominciare dalla loro ubicazione rispetto alle scuole o ai parchi-giochi per bambini.
IL PIANO DEL GOVERNO è di distribuire almeno 500 licenze nel Paese, anche se Lauterbach e Özdemir non sono ancora d’accordo se – in buona sostanza – nei club si potrà anche fumare spinelli (come vorrebbe il Verde) oppure sarà permesso solo acquistare la Cannabis (come vorrebbe il socialdemocratico). In compenso entrambi concordano sul veto alle iscrizioni multiple ai “Social-Club” e sul massimo disponibile in ogni singola struttura: non più di mezzo etto di marijuana.

Per tutto questo, tuttavia, bisognerà aspettare il placet della Commissione europea. Berlino sta ancora trattando con Bruxelles il miglior modo per armonizzare il provvedimento tedesco con il Diritto comunitario. Non è un problema secondario, le due impostazioni fanno letteralmente a pugni, l’Ue impone ancora tutti gli Stati membri di criminalizzare il commercio di Cannabis.
L’escamotage potrebbe coincidere con l’avvio di un «periodo sperimentale» di distribuzione controllata, magari inizialmente limitato ad alcune regioni-pilota e su supervisione degli esperti scientifici. «Dopo esserci consultati con l’Ue abbiamo riscritto la bozza presentata a ottobre perché era troppo permissiva» conferma il ministro della Sanità.

La sua previsione è di riuscire comunque ad approvare la norma sulla «somministrazione» nei “Social Club” prima dell’autunno. «Sarà il secondo pilastro della legalizzazione graduale. Renderemo possibili progetti-modello con catene di fornitura di tipo commerciale. Dopo la pausa estiva presenteremo il disegno di legge» fa sapere Lauterbach. Cogliendo l’occasione per tirare l’ennesima stoccata al proibizionismo. «La politica di controllo della Cannabis finora perseguita è stata un autentico fallimento.

Lo dimostra il numero di reati legati agli stupefacenti registrato a livello nazionale, in costante aumento da anni. L’inasprimento delle pene non porta da nessuna parte».
AL CONTRARIO la tolleranza-zero ha fatto la fortuna dei grandi criminali, come ha sottolineato ieri Özdemir nella conferenza stampa congiunta. «Chi non è contento della nuova legge sono solo gli spacciatori. Di sicuro il mercato nero sarà infuriato per la legalizzazione della sostanza da cui incassano miliardi di euro» immagina ad alta voce l’esponente dei Verdi.

A Berlino smentiscono di essersi ispirati al modello olandese basato sulla tolleranza anziché la piena legalizzazione e decisamente business-oriented. «Abbiamo guardato ad Amsterdam ma come esempio da non seguire. Nei Paesi Bassi non è stato eliminato il mercato nero» ricorda il ministro della Sanità.