Politica

Bufera sul candidato sindaco che invoca «ebrei ai forni»

Sardegna Inneggia al fascismo e delira sui nazisti. Succede a Bonorva, provincia di Sassari. Contro il capolista la comunità ebraica

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 21 maggio 2016

Nel dicembre del 2015 scriveva: «Oggi ho ricevuto alcuni tra i miei complimenti più apprezzat: mi hanno dato del fascista. E ancora: «È ufficiale: barra tutta a destra. Il comitato familiare ha deciso. Posologia: saluto romano tre volte die, saluto al Duce a piacere, busto obbligatorio in tutte le stanze», recita un altro post del 2010. E nel settembre 2011 scherza così: «Mio figlio ha dichiarato pubblicamente di essere fascista… l’ho cazziato severamente…si era dimenticato di accompagnare la dichiarazione con un saluto romano». Non basta? Allora via con i deliri antiebraici: «Per gli ebrei ho un forno artigianale. Quella domenica… a pranzo agnelli e porcetti cotti qui, lo stesso forno. Il costo per lo Stato è minimo… fornetti crematori monouso». E rivolgendosi ad un amico: «Ecco bravo… capisci perché sono nati i campi di sterminio… per sostituire i campi coltivati a merda».

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Così Antonello Zanza, candidato sindaco alle prossime amministrative a Bonorva, comune poco distante da Sassari, sul suo profilo Facebook. Ora è consigliere comunale di opposizione, ma primo cittadino lo è già stato, dal 2001 al 2006. Ora, con una lista civica che si chiama «Paris per Bonorva», ci riprova. Come riferisce il quotidiano La Nuova Sardegna, che ha scovato il caso, «Zanza pubblica selfie col saluto fascista e foto di gruppo con la mano tesa. Condivide l’inno nazionale delle SS italiane, oppure Faccetta nera. E sulla scrivania del suo studio non può mancare il fermacarte col volto bronzeo di Mussolini. Tutto questo è visibile in un dettagliato dossier che contiene materiali raccolti dal 2010 al 2016, corredato di screenshot con testi, immagini e date, pubblicato dal sito osservatoriorepressione.info».

Ovviamente, le reazioni non si sono fatte attendere. «Se fosse eletto sindaco, che cosa farebbe Zanza durante le celebrazioni della giornata delle memoria? E il 25 Aprile? E il 2 giugno?». Se lo chiede Piero Cossu, presidente sardo dell’Associazione nazionale partigiani italiani. E aggiunge: «Di fronte a queste esternazioni non si può rimanere indifferenti. A maggior ragione quando arrivano da persone che aspirano a governare una comunità». Per rispondere, i cittadini di Bonorva hanno in mano lo strumento più importante, il voto».

Dura anche la reazione della comunità ebraica di Roma con le parole del vice presidente Ruben Della Rocca: «Zonza è un personaggio di uno squallore unico. La nostra è una condanna netta. E mi domando come mai la Procura della Repubblica di Sassari non sia ancora intervenuta d’ufficio». Nota più che appropriata, visto che solo pochi giorni fa la suprema corte di Cassazione ha stabilito il saluto fascista è reato. Casi come questo – aggiunge Della Rocca – le condanne non devono arrivare soltanto dalle comunità ebraiche. Tutti i cittadini dovrebbero vergognarsi di questi personaggi».

Una denuncia alla Procura sarà presentata dal deputato di Sinistra italiana Michele Piras. «La nostra Repubblica – dice Piras – è nata dalla lotta di Liberazione, sul sangue e la passione di una generazione che ha conosciuto gli orrori del nazifascismo, l’ingiustizia più profonda, la dittatura, la fame, le deportazioni e i campi di sterminio. Sono perciò inaccettabili i saluti fascisti, gli inni nazisti, i deliri sui forni e gli ebrei, a maggior ragione se a vomitare queste schifezze è un ex sindaco, ricandidato, in questa tornata elettorale, a governare l’istituzione democratica che la Liberazione e la Costituzione hanno costruito. Assurdo peraltro che nemmeno Zonza chieda scusa, dopo aver offeso la memoria di milioni di morti». «Perciò – conclude Piras – ho deciso di non fare alcuno sconto. Non ci limiteremo a chiedere l’intervento del ministro dell’Interno per valutare la ineleggibilità di Zonza. Ho già dato mandato per sporgere denuncia sulla base di quanto previsto dalla legge Mancino, che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista. Penso che persone come Zonza vadano tenute lontane dall’esercizio di pubbliche funzioni, anche perché la guardia si è già abbassata sin troppo in questi ultimi anni e nel Paese non spira certo un vento di tolleranza e di accoglienza».

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