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Brogli elettorali e Hunter Biden: indagini inutili. Così Barr scende dal carro di Trump

Brogli elettorali e Hunter Biden: indagini inutili. Così Barr scende dal carro di TrumpWilliam Barr con Trump alla Casa bianca – Ap

Stati uniti in transizione No-comment del tycoon, che lancia un’altra «granata» sull’architettura degli edifici federali che deve essere «bella»

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 dicembre 2020

Secondo il ministro della Giustizia William Barr non c’è ragione per nominare un procuratore speciale per le indagini nei confronti di Hunter Biden, figlio del presidente eletto Joe Biden, né di aprire un’indagine federale sui brogli elettorali mai provati, specialmente dopo che le indagini svolte dagli agenti federali non hanno rilevato nulla di tanto importante da poter cambiare il risultato e dopo che tutti gli Stati hanno certificato la validità del voto e i Grandi Elettori hanno eletto Biden come 46esimo presidente degli Stati uniti.

HUNTER BIDEN le scorse settimane aveva rivelato di essere sotto indagine fiscale nel Delaware, ma l’indagine Hunter Biden «viene attualmente gestita responsabilmente e in maniera professionale all’interno del dipartimento», ha detto Barr ai giornalisti. Barr, che aveva presentato le proprie dimissioni una settimana fa, oggi lascerà la sua carica di Attorney General; dopo essere stato un fedele cane da guardia di Trump, quando si è trattato di contribuire attivamente a invalidare il risultato delle elezioni, ha preferito ritirarsi.

Quanto a Trump, il presidente uscente ha preferito non commentare e si è dedicato alla preparazione di un decreto finalizzato all’estetica architettonica. Lunedì il tycoon ha infatti firmato un ordine esecutivo per garantire che gli edifici federali presentino un’architettura «bella». L’ordine non entra nello specifico e non definisce esattamente quali standard gli edifici debbano soddisfare per essere considerati «belli», ma si limita a dire che dovrebbero essere di design classico. Il decreto si applica a tutti i tribunali federali, alle sedi delle agenzie, agli edifici pubblici di Washington DC, a tutti gli edifici pubblici di un valore superiore ai 50 milioni di dollari.

IL CRITICO DI ARCHITETTURA vincitore del premio Pulitzer, Paul Goldberger ha detto che l’ordine è «per lo più simbolico ed è un’altra occasione per Trump di lanciare una granata mentre esce dalla porta». Sia l’American Institute of Architects che il National Trust for Historic Preservation hanno criticato il decreto, e Goldberger ha detto al Guardian che il problema non è «l’architettura classica di per sé», ma che «il mandato di uno stile ufficiale non è del tutto compatibile con il concetto di democrazia del 21mo secolo».

SUL FRONTE DELLE FINANZE personali, invece, il giornale economico delle lobby di Washington, Business Insider, ha rivelato che Jared Kushner, genero di Trump, avrebbe costituito una serie di società a scatola cinese al fine di riciclare i fondi elettorali, circa 616 milioni di dollari, e che una parte di questi fondi sarebbe stata utilizzata per retribuire i familiari del presidente.

Il Campaign Legal Center, gruppo bipartisan addetto al controllo delle spese elettorali, ha presentato una denuncia alle autorità federali in quanto a coloro che hanno contribuito alla campagna repubblicana non veniva specificato che parte del loro contributo sarebbe andato ai dirigenti di questo fondo, tutti parte della famiglia Trump.

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