Incassata l’approvazione della conferenza Stato-Regioni, il ministro della salute Orazio Schillaci ha firmato il decreto che rifinanzia il cosiddetto «bonus psicologo». Si tratta del sostegno erogato dall’Inps per le spese «relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti». La misura era stata varata per la prima volta alla fine nel 2022 dal governo Draghi. Come recitava il testo, rappresentava una risposta «all’aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica».

Lo stanziamento per il bonus ora ammonta a cinque milioni di euro per il 2023 e salirà a otto milioni dall’anno 2024. «La salute mentale è una priorità di sanità pubblica» ha detto Schillaci dopo l’approvazione. Il ministro però non ha spiegato perché il governo e le Regioni abbiano aspettato quasi un anno per sbloccare il finanziamento, già previsto nella scorsa legge di bilancio.

E soprattutto perché l’esecutivo abbia ridotto il budget dell’80%, portandolo dai venticinque milioni di euro del 2022 ai cinque di oggi. Eppure, dall’opposizione Fratelli d’Italia aveva battuto forte sul tasto dell’emergenza psicologica. In campagna elettorale Meloni aveva promesso di inserire la psicoterapia tra le cure a carico del Ssn, negando ostacoli di finanza pubblica perché, come affermava la deputata Maria Teresa Bellucci, «ogni euro speso per la salute psicologica produce 2,5 euro di minori spese».

Già nella versione precedente il bonus si era comunque dimostrato insufficiente. Delle quasi 400 mila richieste di bonus pervenute nel 2022, il 90% era stato respinto per esaurimento fondi. Ora, con un budget decisamente inferiore e un contributo massimo pro-capite innalzato da 600 a 1.500 euro, la platea dei destinatari si assottiglierà ulteriormente. A meno che il governo non decida di irrobustire il fondo già nella prossima legge di bilancio. Lo chiede dall’opposizione il deputato dem Filippo Sensi, secondo cui il budget va aumentato fino a 50 milioni di euro. La pressione in questo senso viene anche dalla maggioranza: per la neo-vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (Forza Italia) lo stanziamento dovrebbe salire da cinque a quindici milioni di euro per il 2023 e da otto a quaranta per gli anni successivi.