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Bombardate le posizioni delle milizie dell’M23

Bombardate le posizioni delle milizie dell’M23

Un mese di scontri e 90mila sfollati nel Nord Kivu. Accuse incrociate tra Kinshasa e Kigali

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 10 novembre 2022

Martedì mattina nella provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), due jet da combattimento dell’esercito congolese hanno bombardato le posizioni conquistate dai ribelli dell’M23. A seguito dei bombardamenti non ci sono state immediate conferme da parte del esercito congolese. In compenso il portavoce dell’M23 Lawrence Kanyuka ha apertamente accusato l’esercito di Kinshasa di aver attaccato delle zone densamente popolate calpestando, a detta di Kanyuka, «la possibilità di dialogo» Da quanto riporta l’emittente Aljazeera, nell’ultimo mese di combattimenti l’avanzata delle milizie dell’M23 ha causato lo sfollamento di almeno 90.000 persone.

Jean Claude Bambaze, abitante e presidente della società civile di Rutshuru, cittadina dello stato del Nord Kivu ha raccontato all’Associated press che molte persone sono fuggite verso la confinante Uganda e molte altre sono confinante in campi senza nessuna assistenza umanitaria. Negli ultimi giorni la tensione nella regione sta salendo anche a seguito delle rinnovate accuse mosse dal presidente congolese Felix Tshisekedi verso il vicino Ruanda. Secondo Tshisekedi dietro l’avanzata dell’M23 c’è il governo di Kigali e per questo la settimana scorsa l’ambasciatore del Ruanda a Kinshasa è stato espulso.

IL RUANDA, secondo le parole del presidente congolese «ha ambizioni espansionistiche e l’interesse maggiore è appropriarsi dei nostri minerali». Il governo di Kigali smentisce ogni legame con i miliziani di M23 e accusa la Rdc di sostenere i gruppi ribelli Hutu in suolo congolese. La situazione sembra ricordare la seconda guerra del Congo, anche detta guerra mondiale africana, che si svolse sempre sullo stesso territorio 20 anni fa. Infatti sul campo di battaglia sono presenti non solo le forze armate congolesi e le milizie dell’M23, ma anche contingenti ugandesi, burundesi, sud sudanesi e, la scorsa settimana, si sono aggiunti anche reparti militari kenioti. Il presidente del Kenya William Ruto ha deciso di inviare 900 soldati nel nord Chivu, dopo che la scorsa settimana durante una manifestazione sono stati dati alle fiamme diversi mezzi del contingente Onu nella città di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu.

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