Bombardamenti a tappeto, langue la controffensiva
Il limite ignoto Una vittima a Kherson. Kyrylo Budanov:«Minato il dispositivo di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia»
Il limite ignoto Una vittima a Kherson. Kyrylo Budanov:«Minato il dispositivo di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia»
La controffensiva ucraina langue, alcuni analisti già paventano la possibilità di una «pausa operativa», ma intanto i bombardamenti continuano. Secondo fonti ucraine 32 dei 35 droni kamikaze lanciati dalla Russia alle prime ore di ieri, la maggior parte dei quali nella regione di Kiev, sono stati abbattuti. Intanto, il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, è riapparso in video smentendo le indiscrezioni russe che da almeno una settimana lo davano per morto o in coma. Budanov ha espresso preoccupazione per le sorti della centrale nucleare di Zaporizhzhia dichiarando che «è stata ulteriormente minata. E la cosa peggiore è che il dispositivo di raffreddamento è stato minato. Se lo disabilitano, allora c’è un’alta probabilità che ci siano problemi significativi».
I BOMBARDAMENTI russi hanno colpito diverse città ucraine, dall’est fino a Leopoli, e a Kherson hanno fatto una vittima. «Il problema» ha dichiarato il portavoce delle forze aeree ucraine Yuriy Ignat, «è l’incapacità dei mezzi di difesa aerea di coprire un’area così vasta». Nei pressi del confine polacco, l’artiglieria russa ha colpito un’ «infrastruttura critica» causando un incendio di vaste dimensioni, stando alle dichiarazioni del governatore regionale Maksym Kozytskyi. Anche la regione di Zaporizhzhia, teatro di violenti scontri di fanteria nelle ultime 2 settimane e principale direttrice di avanzata ucraina nell’ambito della controffensiva in corso, è stata colpita dagli attacchi degli uomini del Cremlino.
«NONOSTANTE la feroce resistenza degli occupanti, i nostri soldati stanno facendo tutto il possibile per liberare il territorio ucraino. L’operazione continua come previsto» ha scritto il comandante in capo delle forze armate di Kiev Valeriy Zaluzhnyi. Il principale ostacolo all’offensiva, secondo quest’ultimo, sarebbero i terreni «pesantemente minati» e le «fortificazioni difensive rafforzate». Inoltre, Mosca ha anche raccolto un gran numero di riserve, ha aggiunto Zaluzhnyi in un post che accompagna un video in cui visita le posizioni di prima linea insieme ad altri alti ufficiali. Roman Svitan, analista militare intervistato da Associated Press, ritiene che il Cremlino abbia trasferito circa 20.000 soldati sul fronte sud dalle aree della regione di Kherson dopo che le inondazioni causate dal recente attentato della diga di Nova Kakhovka hanno reso impossibile per l’Ucraina condurre un’offensiva in quella zona. Le inondazioni, secondo Svitan, «hanno eliminato la necessità per le forze del Cremlino di proteggere circa 300 chilometri della linea del fronte, lunga più di mille chilometri, e hanno permesso a Mosca di aumentare la propria densità militare nelle regioni di Zaporizhzhia e Donetsk, dove si stanno svolgendo intensi combattimenti». Secondo la controparte, riporta l’agenzia russa Tass, i militari ucraini starebbero attaccando le rive orientali del fiume Dnipro per bloccare il riposizionamento dei soldati russi. Ad ogni modo, è la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, a chiarire che «è necessario capire che il nemico non si arrenderà facilmente. Dobbiamo adattarci al fatto che sarà un duello molto duro».
INTANTO, stando ai funzionari ucraini, dure battaglie sono in corso nell’est del Paese. Sembra che Kiev non abbia intenzione di abbandonare i tentativi di riconquista di Bakhmut, nonostante le evidenti difficoltà causate da mesi di battaglie sanguinose. Nella regione del Donetsk, inoltre, i centri di Lyman, Avdiivka e Marinka restano aree di scontro intenso, nonostante siano sotto il controllo ucraino. Funzionari locali riferiscono che l’artiglieria nemica ha bombardato 15 città e villaggi nella zona orientale della regione ferendo cinque civili.
DAL CANTO SUO il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha affermato che l’Ucraina ha intenzione di utilizzare il sistema Himars e i missili Storm Shadow, entrambi di fabbricazione occidentale, per attaccare il territorio russo, compresa la Crimea. Shoigu ha avvertito che l’uso di questi missili su obiettivi al di fuori dell’attuale zona di guerra «scatenerebbe attacchi immediati ai centri decisionali sul territorio dell’Ucraina». Ma la minaccia non è nuova, il presidente Putin a inizio settimana aveva dichiarato che «se volessimo, potremmo radere al suolo il centro di Kiev».
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