Bob Menendez: tangenti dal Qatar, «agente straniero» per il Cairo
Stati uniti Il senatore democratico statunitense a processo a maggio, ma rifiuta di dimettersi. Pagato, insieme alla moglie, in lingotti d’oro, buste di contanti e una Mercedes
Stati uniti Il senatore democratico statunitense a processo a maggio, ma rifiuta di dimettersi. Pagato, insieme alla moglie, in lingotti d’oro, buste di contanti e una Mercedes
Il senatore democratico del New Jersey Robert “Bob” Menendez, che già mesi fa era stato accusato di corruzione, pare che non si sia limitato ad usare la propria influenza politica a beneficio dell’Egitto. È stato nuovamente incriminato, questa volta per aver accettato tangenti e doni cospicui per facilitare degli investimenti del Qatar in New Jersey attraverso contatti personali, commenti e prese di posizione estremamente positive a favore del Paese del Golfo.
MENENDEZ è una vecchia volpe politica: al Congresso dal 1993, inizialmente eletto alla Camera, e dal 2005 rappresenta il New Jersey al Senato, dove ha anche ricoperto il ruolo di presidente della Commissione esteri. Nonostante la longevità, negli ultimi anni è stato riconfermato più che altro per arginare Trump, e non è un senatore estremamente popolare in New Jersey, stato che da anni lotta per uscire dal luogo comune di essere un covo di rozzi traffichini buono solo come location dove ambientare i Sopranos.
Quando a settembre, con sua moglie Nadine, è stato incriminato per associazione a delinquere con fini di corruzione, frode ed estorsione, in relazione ai loro legami con tre uomini d’affari del New Jersey, il caso ha riempito i notiziari Usa. Nelle 39 pagine del fascicolo che il dipartimento di Giustizia aveva depositato per l’incriminazione, i coniugi venivano descritti come mossi da una «avidità estrema». A giugno del 2022, durante una perquisizione, gli agenti federali avevano trovato nella loro casa dei beni difficilmente giustificabili, come pile di lingotti d’oro per il valore di 120.000 dollari, buste nascoste nelle giacche del senatore in cui erano stati suddivisi 480.000 dollari in contanti, mentre in garage era parcheggiata una Mercedes decappottabile da 60.000 dollari le cui rate venivano pagate da un uomo a cui Menendez avrebbe fatto «dei favori».
I Menendez da anni ricevevano soldi, regali e agevolazioni da alcuni uomini d’affari egiziani e uno di questi, Wael Hana, aveva relazioni con il governo del Cairo, dettaglio che aveva aggiunto alla vicenda anche un risvolto da storia di spionaggio a favore di un governo straniero
A tutto ciò si va ad aggiungere ora il capitolo Qatar. Il 70enne Menendez e sua moglie, si legge nell’accusa, a settembre avrebbero accettato «centinaia di migliaia di dollari in tangenti», fra cui i soliti lingotti d’oro, grandi quantità di denaro e altri oggetti di valore, e in cambio avrebbero presentato Fred Daibes, un uomo d’affari americano, a un membro della famiglia regnante del Qatar a capo del fondo sovrano del regno.
DAIBES aveva pianificato un importante progetto residenziale per un grattacielo a Edgewater, nel New Jersey, proprio di fronte a Manhattan, e cercava investitori. Mentre il fondo legato al Qatar stava valutando di investire in New Jersey nel progetto immobiliare dell’imprenditore, Menendez aveva iniziato a rilasciare «numerose dichiarazioni pubbliche» a favore del governo del Qatar.
Con l’aiuto del senatore nel gennaio 2023 Daibes era riuscito a finalizzare un accordo di proprietà condivisa da 45 milioni di dollari con una società di un membro della famiglia reale del Qatar, del quale per ora gli agenti federali non hanno rivelato il nome, ma di cui si sa che è stato in seguito presentato dal senatore ad altri importanti costruttori del New Jersey, che hanno a loro volta investito nel progetto immobiliare ad Edgewater.
NONOSTANTE Menendez sia stato incriminato per la prima volta a settembre con l’accusa di corruzione, e da mesi sia accusato di aver lavorato come «agente straniero» non registrato per l’Egitto in cambio di tangenti, e di aver favorito, tra una cosa e l’altra, alcuni rappresentanti dell’esercito e dei servizi segreti egiziani, il senatore rifiuta di dimettersi.
Secondo gli inquirenti nel dicembre 2022 i Menendez avevano scoperto che gli agenti dell’Fbi stavano indagando sulle loro finanze, ed erano corsi ai ripari tentando di nascondere le centinaia di migliaia di dollari delle tangenti con una falsa narrativache presentava quel flusso di beni come dei prestiti che loro, un poco alla volta, stavano restituendo.
Ora il senatore Menendez, così come i suoi quattro coimputati, si sono dichiarati non colpevoli. Il processo è previsto a maggio presso il tribunale federale di Manhattan.
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