Per gli abitanti del quartiere è solo il «complesso Tetris», visti i giochi geometrici e la panoplia di colori che lo rendono riconoscibile a chilometri di distanza. Non soltanto villette a schiera convenzionali, «bensì un garbuglio di costruzioni unite, sovrapposte, avviluppate». Del resto, l’idea di fondo su cui si erano basati gli architetti era che la varietà di forme e dimensioni delle case, come dei colori di porte e finestre, avrebbe definito anche ad una prima impressione quella zona come «una comunità dal carattere urbano che coltivava buoni rapporti di vicinato». Se non un quartiere «pilota», certo un bell’esempio di...