Biden ai dem: «È ora di tornare nei ranghi»

«Non mi ricandiderei se non fossi assolutamente convinto di essere la persona più indicata per sconfiggere Donald Trump nel 2024». Con una lettera ai democratici del Congresso, il presidente Joe Biden ribadisce ancora una volta che non intende fare un passo indietro dopo lo shock del dibattito con Donald Trump che ha gettato nel panico il partito.
La lettera, inviata ieri dopo il weekend di festeggiamenti per il 4 luglio, rimprovera apertamente i parlamentari che hanno dato voce alle loro preoccupazioni, quelli che le hanno espresse a mezza bocca e anche quelli che sono rimasti a guardare senza prendere posizione chiaramente in favore dello stesso Biden. «Abbiamo tenuto un processo democratico di nomination e gli elettori si sono espressi chiaramente e in modo decisivo. Ho ricevuto 14 milioni di voti, l’87% dei voti di tutte le primarie».

Perché nessun nome di rilievo mi ha sfidato se c’era il dubbio che non fossi in grado di condurre la campagna? È la domanda che resta fra le righe della sferzata di Biden, che afferma poi: «Come possiamo schierarci per la democrazia nella nostra nazione se la ignoriamo nel nostro partito? Non possiamo farlo. Io non lo farò».
La missiva prosegue con i punti chiave della campagna elettorale: le conquiste della sua presidenza – 15 milioni di nuovi posti di lavoro, l’espansione della sanità «sostenibile», gli investimenti nella lotta al cambiamento climatico – e gli attacchi a Trump, dai suoi incontri segreti con gli esponenti dell’industria petrolifera per scambiarsi “favori” alla minaccia per i diritti riproduttivi delle donne e per la democrazia americana tout court.

E si conclude con un invito, o meglio un ordine, a rientrare nei ranghi: «Il problema di come andare avanti è stato ora discusso in pubblico per oltre una settimana. Ed è tempo che si concluda. Abbiamo un compito, che è sconfiggere Donald Trump. Mancano 42 giorni alla convention democratica e 119 alle elezioni», osserva Biden per sottolineare che il protrarsi di divisioni e paura è destinato a danneggiare la campagna elettorale. «Ogni fragilità nella nostra determinazione, o mancanza di chiarezza sul compito che ci aspetta ha il solo effetto di aiutare Trump e fare del male a noi. È tempo di unirci e andare avanti insieme, e sconfiggere Donald Trump». G.Br.