Il presidente (dimissionario) della regione Sicilia Nello Musumeci

Addio anticipato, sarà election day con le politiche il 25 settembre. Meloni subito appoggia il presidente uscente ma gli alleati non lo vogliono più: l’isola atterra sul tavolo nazionale del centrodestra

Musumeci si dimette per provare a restare

Conte torna «federatore a sinistra». E prova ad agganciare Si e Verdi

La ministra della giustizia Marta Cartabia

Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto che in 99 articoli recepisce la delega sul processo: obiettivo tempi più rapide del 25% entro il 2026. Il testo va in parlamento per i pareri (non vincolanti)

Riforma penale entro le elezioni, il governo ci prova

Il ministro Daniele Franco e il premier Mario Draghi

«Serve credibilità, sono certo che anche chi verrà dopo rispetterà gli impegni presi in Europa sul Pnrr. Quando ho iniziato non avevo un’agenda, è diventata la risposta rapida alle crisi»

Draghi: «Indisponibile per il dopo, auguri a chi fa promesse»

48 ore per decidere. Il faccia a faccia di Fratoianni e Bonelli con Letta segna un passo avanti nella trattativa. I leader di Si e Ev arrivano all’incontro con un documento in 9 punti sul quale stringere un patto con il Pd, parallelo a quello con Calenda. Al primo posto il no al nucleare

O la va o la spacca

Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli all’uscita dell’incontro con il Pd

Europa Verde e Si chiedono «pari dignità», per il Nazareno ci sono stati «passi avanti». Anche il nucleare tra i nodi divisivi. L’ok definitivo di Si dopo una consultazione interna. I 5S ancora indecisi sulla possibilità di una lista civica

«Ancora 48 ore». L’Agenda Draghi è il primo scoglio

A Lampedusa per la campagna elettorale Salvini torna a soffiare sugli sbarchi. Poi sfida Meloni: «Nel centrodestra la Lega avrà più forza». Anche ieri il leader della Lega è tornato a chiedere i nomi alla guida di Esteri, Giustizia, Economia e Interno. Ma gli alleati glissano: «Prima parliamo dei problemi del Paese»

«Patto con la Libia e centri per migranti in Africa»

Su«l’Unità» di ieri l’esilio preventivo dei bersaniani di Mdp dal gruppo del Pse nell’europarlamento. Il presidente dei socialisti europei Sergei Stanishev bolla come un «errore storico» l’uscita dal Pd, definisce «sleale» l’operato di  Massimo D’Alema in questi mesi e assicura che per gli «scissionisti» non c’è spazio nel gruppo parlamentare.
Una posizione condivisa dal capogruppo Michele Nicoletti: «Il Pd è il primo partito del socialismo europeo, ed è inevitabile che ci sia preoccupazione».
A Roma, Roberto Speranza accusa il colpo: «Le parole di Stanishev dimostrano la crisi del socialismo europeo. È malconsigliato e conosce poco le vicende italiane, milioni di elettori si sono allontanati dal Pd, racconteremo a tutti i partiti europei i motivi delle nostre scelte».

Bersaniani a Strasburgo fuori dal Pse. Speranza: spiegheremo la verità

Sinistra

Paolo Cento (a sinistra) e Nicola Fatoianni nella campagna elettorale per il comune di Roma del 2020

Contro le destre, senza il ricatto del voto utile

Parla Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea: «Convinto che la maggioranza degli italiani sia contrario all’invio di armi agli ucraini, con una coalizione pacifista possiamo superare il 20%»

Acerbo (Prc): «Conte e Fratoianni, il terzo polo dipende solo da voi»

L’eurodeputato del gruppo Socialisti e Democratici: «I 5s vanno nella direzione sbagliata ma sfasciargli il partito, umiliarli, favorire una scissione, farli finire al centro di un bombardamento mediatico non sono state grandi idee»