«I servizi di intelligence di Mosca hanno commissionato l’omicidio. Il movente è l’opposizione della vittima alla Russia, ai governi delle Repubbliche di Cecenia e Inguscezia, e all’esecutivo filorusso della Georgia». Così, ieri, il procuratore federale di Karlsruhe sull’uccisione di Tornike K., 40enne ceceno con passaporto georgiano, freddato con tre colpi di pistola nel giardino del Tiergarten lo scorso agosto.
Accusa pesantissima diretta al governo di Vladimir Putin, ritenuto il mandante della “liquidazione” commissionata al killer Vadim S., arrestato subito dopo il delitto e ora detenuto in carcere in Germania.

«Il mio governo si riserva di intraprendere opportune misure contro la Russia» scandisce Heiko Maas, ministro degli Esteri (Spd) che ieri ha convocato l’ambasciatore russo, Sergey Yuryevitch Nechayev, nella sede del suo dicastero a Berlino.
All’orizzonte si profila la minaccia di sanzioni contro Mosca, dopo che la Germania lo scorso dicembre aveva già espulso due diplomatici russi.

«Il sicario ha accettato di uccidere per soldi o perché condivideva i motivi di chi lo ha incaricato di eliminare Tornike K. per la sua partecipazione alle guerre cecene» precisa il procuratore federale. Prima di rivelare i particolari dell’omicidio: «L’assassino è arrivato al Tiergarten a bordo di una bicicletta, si è avvicinato alla vittima e gli ha sparato a bruciapelo». Prima del 2019 Tornike K. era scampato a due tentativi di omicidio da quando si era rifugiato a Berlino nel 2016 cambiando il suo nome in Zelimkhan Khangoshvili.