La risposta di Israele all’aggressione terroristica compiuta il 7 ottobre dall’esercito di Hamas alla popolazione inerme, a Gaza conta sinora circa 12.000 morti tra i civili, tra cui oltre 5000 bambini, più di 200 medici, più di 100 funzionari dell’ONU e oltre 50 giornalisti, mentre nei territori occupati della Cisgiordania i coloni uccidono contadini inermi nei loro orti.

Noi non vogliamo fare la storia di queste tragiche terre, dalla Nakba nel 1949 che ha costretto all’esodo 700.000 arabi, alle guerre con gli Stati confinanti, alla progressiva erosione dello spazio vitale che ha ridotto 2.200.000 palestinesi nella striscia di Gaza. Neppure dell’impotenza delle istituzioni internazionali, delle grandi potenze, dell’Europa nel portare a soluzione un conflitto che vede due popoli con lo stesso diritto a uno spazio, una terra nella quale vivere in pace con i propri vicini.

Noi ci domandiamo dove porta questo massacro, dove porta lo sterminio di migliaia di bambini colpevoli solo di essere nati lì, dove porta l’idea che per un pezzo di terra sia possibile pensare di sterminare l’altro.

Noi, rom e sinti italiani, siamo nati da un popolo che non ha mai armato eserciti per un pezzo di terra, ha sempre ripudiato la guerra e la violenza, nonostante secoli di persecuzione e un genocidio. Questa scelta la stiamo pagando ancora oggi a carissimo prezzo in ogni Paese di questa nostra Europa, con la quale però siamo convinti di condividere i valori fondanti.

Nel nostro Paese, l’Italia, siamo forse gli unici che vengono cacciati da un bar quando vogliamo bere un caffè solo perché ci vedono come “zingari”.

Ma, nonostante tutto quanto abbiamo subito, la nostra concezione del mondo non ha mai compreso la vendetta e l’odio. Abbiamo fatto insieme, rom, sinti ed ebrei, un pezzo della nostra strada su questo mondo, quello più feroce e devastante, quello che segna il futuro delle generazioni: abbiamo condiviso Auschwitz, forni crematori, leggi razziali, torture inconcepibili, nel destino di essere considerati popoli da sterminare, da estinguere per quello che eravamo, “zingari”, ebrei.

Per questo ci sentiamo autorizzati a rivolgerci a voi come fratelli, anche se dopo Auschwitz le nostre strade si sono divise. Diversi erano i modi di superare il trauma, di elaborare il lutto e di conservare la memoria. Ma nel nostro cuore siamo rimasti fratelli. Abbiamo commemorato insieme ai nostri i vostri morti, abbiamo considerato i vostri sopravvissuti come nostri, abbiamo anche pensato che essendo voi più forti potevate parlare anche con la nostra voce.

Ora siamo affranti. Basta fratelli. Non si uccidono i bambini, ce l’hanno insegnato ad Auschwitz. Si perde l’anima uccidendo i bambini, si diventa carnefici, si sta dalla parte sbagliata della storia, si offende la sofferenza dei nostri morti. Basta.

Firmatari

Alija Samir, Alili Zuhra, Amin Abdel Hafiz Mohamed Ramadan Maria Consuelo, Angeli Marina, Ascari Donatella,Bachelli Emiliana, Bajrami Ervin, Banducci Francesco, Barbetta Dolores, Barcaro Umberto Eraldo,Baronti Eugenio,Battistini Francesco, Battistini Niccolò, Bekirov Gunes, Bekirov Ibraim, Bekirov Mevlan, Bekirov Sefedin, Bermann Karen, Bertini Virginio Giovanni, Biachi Emanuela, Bianucci Daniele, Bigongiari Simone, Bondanelli Alida, Braccini Stefano,Butori Rossana, Cagna Ninchi Paolo, Cancelli Silvana, Cattani Pardini Claudio,Cecchetti Enrico, Cellai Francesco, Cerasomma Francesco, Chines Arianna, Cisetti Gabriele, Ciucci Gabriele Ciucci Rosalba,Coianiz Alberto Corti Camilla, Corti Gabriella, Cotturi Moreno, De Luca Gabriella,De Rocca Alfonso, De Rosa Luna, Del Carlo Mirco, Del Pistoia Marco, Del Prete Lori,Del Rosso Claudia Destan Fazli, Dianda Mario, Doria Roman Tudora, Favati Patrizia, Fiorillo Laura, Fontana Francesco, Franchi Umberto Fratello Alda, Frediani Elisa, Galgani Alessandra, Grassi Daniela,Guagliumi Alfredo, Husovic Nedzad, Jatifovska Artina, Kurteshi Benita, Kurteshi Djavit, Kwanza Musi Dos Santos,Lebbiati Claudio,Lebbiati Emilio, Lebbiati Fiorello, Lebbiati Joselito, Liatifovski Djemko, Lippi Maria Elena, Lippi Roberto Ljatifovska Ajsha, Ljatifovska Daniela, Ljatifovska Genifer, Ljatifovska Letafet,Ljatifovska Magber , Ljatifovska Sefije, Ljatifovski Aledin,Ljatifovski Emran, Ljatifovski Ferdi, Ljatifovski Huanito, Ljatifovski jonuz, Ljatifovski Madzit, Ljatifovski Sabuhan, Ljatifovski Turkijan, Ljatifovski Veli, Lucchesi Maria Pia,Lucchesi Paolo, Lucchesi Roberto, Maggini Noe, Malerbi Grazia, Malinverno Simonetta, Manfrotto Marinella,Mariani Raffaella, Masserati Emilio, Matiello Cristina,Melio Iacopo,Mersiana Jasari,Migliori Simonetta, Milani Michela, Monaco Angelo, Nicoletti Roberta,Paiano Però, Papini Carla, Pardini Diletta, Pasquini Vittoria, Pavlovic Dijana, Pedone Anna Maria, Pedriani Errani Morena, Pellegrini David, Pellegrinotti Ardelio, Pera Gloria Peretti Alberto, Piccinini Benedetto, Piccinini Martina, Piegaia Lodovica, Quilici Gianni, Ramiz Saban, Recchia Federico, Redzep Robert, Rollier C. Carolina, Rosati Alessandro, Saletti Laura, Sant’Arcangelo Anna Claudia,Sedic Valentina,Sesti Claudia, Severi Linda, Soletti Laura, Sonnenfeld Guglielmo, Sotgiu Carla, Spinella Sebastiano, Strambi Giulio, Tambellini Alessandro, Torri Anna Maria,Valentino Alexander, Vecoli Alessandra, Vellutini Sandra, Vezzosi Valerio, Vietina Ilaria