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Bassolino lascia il Pd: «Serve una casa comune della sinistra»

Bassolino lascia il Pd: «Serve una casa comune della sinistra»Antonio Bassolino – LaPresse

Lo strappo, atteso almeno da un anno, alla fine è arrivato: Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex governatore campano, uno dei fondatori del Pd, ieri ha annunciato il […]

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 2 novembre 2017

Lo strappo, atteso almeno da un anno, alla fine è arrivato: Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex governatore campano, uno dei fondatori del Pd, ieri ha annunciato il suo addio ai dem: «Non ho rinnovato la tessera e dunque per la prima volta mi ritrovo senza un partito. Ma sono da sempre una persona di sinistra, spero che si possa costruire una casa comune della sinistra e un nuovo e largo centrosinistra».

Dal 2010, anno in cui ha lasciato la guida della regione, si era ritagliato uno spazio all’interno della Fondazione Sudd: nelle stanze di corso Umberto aveva ospitato alcuni dei suoi pupilli al tempo in cui era il padrone indiscusso del Pd in città, l’eurodeputato Andrea Cozzolino e la parlamentare Valeria Valente. Il ritorno sulla scena nel 2016, alle primarie per la scelta del candidato Pd a sindaco di Napoli: in quella tornata si è consumato lo scontro che ha portato all’addio. Contro di lui corsero Marco Sarracino e Valente. La scelta di quest’ultima di schierarsi contro il suo mentore, le immagini di Fanpage che mostravano i galoppini ai seggi distribuire euro per la «candidata femmina», fino alla decisone del partito di ratificare la vittoria di Valente contro Bassolino avevano aperto la crepa divenuta rottura definitiva.

Anche la freddezza del Nazareno ha provocato l’addio. Più volte Bassolino aveva ricordato a Renzi di averlo votato, per poi marcare la distanza dalle sue scelte una volta diventato premier: «Renzi non è più Renzi» era lo slogan più volte ripetuto. A settembre Bassolino è stato uno tra gli ospite più coccolati della Festa di Mdp a Napoli («Qui c’è il mio mondo, vi conosco uno ad uno») e da lì l’interlocuzione con i vertici di Articolo 1 è stata costante. Per Bassolino la mozione Pd su Bankitalia è stata «una pazzia politica» e il varo del Rosatellum con i voti di fiducia «un grave errore politico-istituzionale». Non è andato alla Conferenza programmatica del Pd a Pietrarsa ma aveva partecipato alla manifestazione di Pisapia a Roma. Alla festa di Mdp spiegò: «Voglio dare una mano a costruire un nuovo centrosinistra. Speranza e gli altri sono stati bravi a organizzare questa festa. Il Pd non fa nulla, loro stanno facendo politica».

L’approdo finale dell’ex governatore probabilmente verrà deciso dopo le elezioni siciliane, quando il quadro a sinistra sarà un po’ più chiaro. Intanto da Articolo 1 si fa sentire Arturo Scotto: «La sua scelta merita rispetto e affetto. Per Mdp Bassolino è un interlocutore fondamentale a Napoli come in Italia».

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