Italia

Base militare a San Rossore, stanziati i primi 20 milioni

La manifestazione a ColtanoManifestazione del Movimento no Base in difesa del Parco di San Rossore

Economia di guerra Decreto legge del governo Meloni per iniziare a finanziare i nuovi insediamenti dell'Arma, fra cui il Gruppo intervento speciale, i carabinieri parà del "Tuscania" e il Centro cinofili. Sinistra di alternativa e Movimento no Base già mobilitati. Auletta: "Pisa diventa ancor di più uno dei principali avamposti per la guerra del nostro paese"

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 26 giugno 2024

La provincia pisana non ha fatto in tempo ad archiviare la tornata dei ballottaggi, con il centrosinistra in ritirata in alcuni comuni, per scoprire che un altro passo avanti è stato fatto per la realizzazione della mega-base militare fra il Parco di San Rossore e Pontedera. Sono state votate infatti in consiglio dei ministri le “Disposizioni urgenti per il completamento di interventi infrastrutturali”, fra cui “la nuova sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, segnatamente del Gruppo intervento speciale, del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania” e del Centro cinofili, in Pisa”.

“Un opera destinata alla difesa nazionale”, così la definisce l’articolo 5 del decreto legge, per la quale il governo Meloni stanzia per ora 20 milioni, insufficienti per la realizzazione dell’opera voluta a suo tempo dal governo di Mario Draghi a Coltano e sottoscritta anche dall’allora ministro dem Lorenzo Guerini, sufficienti comunque a far partire un iter che ha proseguito la sua corsa fra accordi interistituzionali a Roma e a Pisa, e tavoli che hanno visto l’accordo tanto del sindaco leghista Michele Conti quanto della Regione guidata dal Pd di Eugenio Giani. Dopo i correttivi sull’ubicazione è arrivato il nulla osta dello stesso presidente del Parco, Lorenzo Bani, con la sola opposizione della sinistra di alternativa e del Movimento No Base.

L’obiettivo della manovra è quello di iniziare a mettere sul piatto le risorse per il maxi-progetto che, secondo l’ultima ipotesi, sarà realizzato nella quasi totalità nel cuore del Parco presso l’ex Cisam (Centro internazionale studi militari), il vecchio reattore nucleare dismesso vicino a San Piero a Grado, e con un altra parte residuale nella provincia. Quest’ultima appendice dovrebbe sorgere alla periferia di Pontedera, dove potrebbero essere realizzati un poligono di tiro e un autodromo. Di fatto infrastrutture militari che a più riprese nei verbali vengono definite e trattate alla stregua di “compensazioni”.

Contro l’intero progetto, che secondo le uniche stime disponibili dovrebbe costare 190 milioni di euro, nel 2022 erano scese in piazza quasi 10mila persone, mentre nell’ottobre scorso sotto la pioggia a manifestare a San Piero a Grado furono oltre 5mila. “Ad oggi non sappiamo quanto costerà complessivamente questa nuova infrastruttura che servirà a rendere Pisa ancora di più uno dei principali avamposti per la guerra del nostro paese, vista la presenza di Camp Darby e dell’aeroporto militare – denuncia Francesco Auletta, consigliere comunale pisano di Diritti in Comune – mentre la cosa già certa è che si utilizzano decine di milioni di euro per la militarizzazione del territorio, sottraendoli alle priorità sociali: casa, lavoro, trasporto pubblico, transizione ecologica, scuola”.

E’ quello che puntualmente sta avvenendo, con finanziamenti che arrivano non dal ministero della Difesa ma da quello delle Infrastrutture. “In questi due anni grazie alla grande mobilitazione popolare abbiamo smascherato questo piano – aggiunge Auletta – e lo abbiamo già bloccato una volta. Faremo lo stesso sull’ area dell’ ex-Cisam”. Un fronte di protesta che adesso si apre anche a Pontedera, dove alle elezioni comunali, dopo molti anni, la sinistra di alternativa è rientrata in consiglio, all’opposizione, con Denise Ciampi di Pontedera a Sinistra: “Sarà la prima cosa che porteremo nel nuovo consiglio”, anticipa la neo consigliera comunale.

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