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Bancarotta per Alex Jones: vittime di Sandy Hook senza risarcimento

Bancarotta per Alex Jones: vittime di Sandy Hook senza risarcimentoAlex Jones

Stati uniti Il complottista di estrema destra fondatore di InfoWars condannato per le sue menzogne sulla strage

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 dicembre 2022

Alex Jones, uno tra i piu famosi complottisti Usa e fondatore del sito InfoWars, ha presentato domanda per il Capitolo 11, ovvero la bancarotta assistita. La mossa arriva meno di 2 mesi dopo la sentenza che lo ha condannato a pagare quasi 1 miliardo di dollari alle famiglie delle vittime della sparatoria nella scuola elementare di Sandy Hook, di cui il prossimo 14 dicembre ricorre il decennale. Per anni infatti Jones ha sostenuto che la sparatoria fosse in realtà una messinscena organizzata dal governo con lo scopo di promuovere la politica contro le armi dell’allora presidente Barack Obama.

JONES AVEVA DEFINITO la sparatoria un «inside job» e una «operazione governativa», e affermato che i 20 bambini e i 6 adulti uccisi nella sparatoria non fossero morti, e che i soccorritori e i parenti in lutto fossero in realtà tutti degli attori.

NEL 2018 un gruppo di famiglie di Sandy Hook ha intentato una causa, affermando di aver subito stalking, molestie e minacce di morte a causa delle bugie di Jones. Un’altra famiglia, nello stesso anno e per le stesse ragioni, gli ha fatto causa in Texas.
I verdetti di questi due casi sono arrivati quest’anno: ad agosto, la giuria del Texas ha ordinato a Jones di pagare 45.2 milioni di dollari, e a ottobre una giuria del Connecticut lo ha condannato a pagare 965 milioni di dollari di risarcimento danni al gruppo di 8 famiglie di Sandy Hook. Un giudice ha successivamente aggiunto 473 milioni di dollari di danni punitivi.
Non si sa a quanto ammonti il patrimonio personale di Jones, ma per presentare istanza di fallimento presso il tribunale fallimentare di Houston, Texas, ha dovuto fornire dei documenti in cui ha dichiarato di avere attività per un valore compreso fra 1 e 10 milioni di dollari, e debiti tra 1 e 10 miliardi di dollari.

Jones ha già presentato la domanda di bancarotta assistita anche per la Free Speech Systems, la società a cui fa capo InfoWars, – un’inchiesta del Washington Post ha rivelato che prima aveva cercato di spostare i proventi della società ai suoi familiari – e una richiesta di bancarotta personale potrebbe ulteriormente ritardare il pagamento dei danni alle famiglie.

Durante la sua trasmissione radiofonica Jones ha recentemente affermato di avere «solo» circa due milioni di dollari a suo nome, ma è noto che fa affari attraverso una rete di entità aziendali, inclusa la società madre di InfoWars che ha presentato istanza di fallimento a luglio, una settimana prima del primo verdetto in Texas. Le prove presentate in quel caso hanno mostrato che Jones e la sua Free Speech Systems hanno un patrimonio netto combinato di 270 milioni di dollari, e che la società ha ancora milioni di dollari di entrate ogni mese, anche perché Jones è riuscito a monetizzare la sua ordalia legale.

DURANTE I PROCEDIMENTI, Jones ha utilizzato le sue trasmissioni per chiedere donazioni per aiutarlo a sostenere le spese legali; Free Speech Systems ha ricevuto quasi 3 milioni in donazioni solo nei primi 5 mesi del 2022. Jones ha sempre sostenuto di non avere a disposizione tali somme, e le sue condanne sono considerate per lo più simboliche. Ora, con la dichiarazione di bancarotta, è probabile che le famiglie non riceveranno nessun risarcimento.

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