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Bahri Yanbu, una flotta pendolare tra Usa e Golfo

Bahri Yanbu, una flotta pendolare tra Usa e GolfoIl cargo saudita Bahri Yanbu

Italia/Arabia saudita Intervista a Carlo Tombola (Opal): «Hanno fatto bene i portuali a scioperare. Da Sunny Point, terminal della marina americana, a Santander: a bordo ci sono armi»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 maggio 2019

«A febbraio uscirono le foto di quanto aveva nella stiva la Bahri Yanbu arrivata a Genova: veicoli blindati, cingolati, apparecchiature già camuffate per il deserto, probabilmente di fabbricazione americana». Il direttore di Opal, Carlo Tombola, dà per certo il transito di armi dal porto ligure, in passato, a bordo delle navi della flotta saudita Bahri, «pendolare» tra Stati uniti e Golfo.

«La Bahri ha la più grande flotta della monarchia – ci spiega – Sei navi fanno la stessa rotta per l’approvvigionamento militare americano e britannico, il 75% del totale. Impiegano due mesi e mezzo all’andata e altrettanti al ritorno, tra i due porti “estremi”. Ma sono sei: ogni 15 giorni più o meno toccano il porto di interesse».

Ed è qui, in porto, che scavando si può sapere cosa contengono: al documento di carico ufficialmente non si accede, ma ufficiosamente sì perché entra in possesso di assicurazione, compagnia di gestione, trasportatore. Le dogane devono sapere cosa c’è in stiva per poter movimentare la nave.

«In questo caso a bordo ci sono sei container di munizioni caricate ad Anversa e altre munizioni caricate a Santander: le hanno viste gli attivisti locali. E poi quello che è stato caricato a Sunny Point negli Stati uniti: si tratta di un terminal della marina americana, lì caricano solo sistemi militari».

Fino all’Italia dove i portuali hanno detto no: «Hanno fatto bene gli operai di Genova a scioperare. I generatori della Teknel sono dual use, possono essere usati in contesto militare e civile. Per capirci: il generatore serve a far funzionare lo shelter, un piccolo container blindato a tenuta con una porta e piccole feritoie che contiene attrezzature elettroniche e collegamenti elettrici. Ovvero computer, visori, schermi con cui si può dare moto a un’artiglieria, guidare un drone, gestire il diurno e il notturno. Dalla Teknel i sauditi hanno comprato 18 shelter e 18 generatori».

Il sospetto che a Genova quelli destinati al carico fossero per uso militare non è campato in aria.

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