Un drone Houthi colpisce un palazzo a Tel Aviv: 1 morto e 10 feriti
Israele Un missile e quattro droni sono stati lanciati dai ribelli yemeniti contro Israele, uno è riuscito a penetrare lo spazio aereo israeliano arrivando a Tel Aviv, dove ha abbattuto un palazzo. L'esplosione ha causato un morto e dieci feriti.
Israele Un missile e quattro droni sono stati lanciati dai ribelli yemeniti contro Israele, uno è riuscito a penetrare lo spazio aereo israeliano arrivando a Tel Aviv, dove ha abbattuto un palazzo. L'esplosione ha causato un morto e dieci feriti.
Il drone era stato individuato ma per un errore umano non è stato abbattuto. Con questa spiegazione la difesa antiaerea israeliana ha provato a placare il clamore generato dal drone lanciato dai ribelli yemeniti Houthi, riuscito nelle prime ore di ieri a entrare nello spazio aereo dello Stato ebraico. Il drone ha raggiunto Tel Aviv e colpito un palazzo uccidendo una persona e ferendone altre dieci. L’esplosione, che non ha fatto scattare l’allarme, è avvenuta poche ore dopo che l’esercito israeliano aveva annunciato di aver ucciso un altro comandante di alto rango di Hezbollah. Il movimento sciita libanese ha reagito sparando almeno decine di razzi verso l’Alta Galilea.
IL RAID su Tel Aviv è stato rivendicato ufficialmente dal movimento yemenita, alleato dell’Iran, che negli ultimi mesi, a sostegno dei palestinesi di Gaza, ha lanciato ripetuti attacchi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden contro navi mercantili dirette in Israele o di proprietà israeliana, causando danni per centinaia di milioni di dollari al traffico commerciale marittimo che passa per Suez. Ieri ha colpito una nave portacontainer al largo delle coste dello Yemen, a 80 miglia nautiche a sud-est di Aden, senza causare feriti.
«LA FORZA AEREA dei droni, nell’ambito delle Forze armate yemenite, ha effettuato un’operazione militare di qualità, prendendo di mira uno degli obiettivi importanti nell’area occupata di Giaffa, conosciuta come Tel Aviv», ha detto il portavoce dei ribelli yemeniti, Yahya Saree. Gli Houthi hanno anche provato in questi mesi a prendere di mira Eilat con scarsi risultati. Questa è la prima volta che riescono a penetrare in profondità lo spazio aereo israeliano.
STANDO AI MEDIA locali, sono stati lanciati 4 droni e un missile verso Israele, tutti tranne uno sono stati abbattuti dai sistemi di difesa statunitensi nella regione. All’inizio si pensava anche a lanci dall’Iraq, da dove alcuni movimenti sciiti hanno tentato, nei mesi scorsi, di colpire Israele, in risposta all’offensiva che ha fatto quasi 39mila morti tra i palestinesi di Gaza. Poi è stato confermata la responsabilità yemenita.
IL MINISTRO della Difesa Yoav Gallant ha avvertito che Israele «regolerà i conti» con coloro che vogliono danneggiarlo. Ed è probabile che ciò avvenga. Non in Yemen però. Piuttosto in Siria, contro postazioni iraniane o di movimenti legati a Teheran, come in effetti già avviene spesso. In ogni caso l’immagine di Israele «roccaforte della sicurezza» esce malconcia dall’attacco a Tel Aviv. Poco più di tre mesi fa, il governo Netanyahu aveva celebrato come un «grande successo» l’azione dei sistemi di difesa contro l’attacco lanciato da Teheran – in risposta all’assassinio di un alto ufficiale della Guardia rivoluzionaria nella sede del consolato iraniano a Damasco – con centinaia di droni e missili balistici e da crociera. Ieri invece un solo drone partito dal lontano Yemen è stato in grado di superare prima i sistemi di difesa Usa e poi anche quelli israeliani.
GLI HOUTHI, divenuti molto popolari tra i palestinesi, hanno sensibilmente migliorato le loro capacità belliche negli ultimi mesi e rifornito i loro arsenali di armi più avanzate. Ieri hanno detto alla tv Al Mayadeen di essere in possesso di un numero elevato di droni Yafa (uno sviluppo del Samad 3 iraniano), il modello che ha colpito Tel Aviv, capace di coprire 2mila km e di aggirare, in apparenza, anche le difese elettroniche. Un portavoce dei ribelli ha spiegato che lo Yafa è stato costruito proprio per raggiungere Israele.
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