La scelta del ministro «delle Imprese e del Made in Italy» Adolfo Urso di organizzare ieri un tavolo sulle politiche industriali e sulla transizione ecologica convocando solo le imprese rientra nel perimetro ideologico scelto nella denominazione del suo ministero ed è stata criticata duramente dai sindacati.

«Una scelta politica dannosa per il paese» l’ha definita il segretario generale della Fiom-Cgil Michele De Palma. «In tutta Europa – ha aggiunto – il governo è fattore di unione per costruire politiche comuni mentre in Italia siamo costretti a prendere atto della volontà di dividere nonostante un documento comune dei sindacati metalmeccanici con il sistema delle imprese della Federmeccanica. Il Ministro convochi il tavolo su cui porteremo le nostre proposte».

«Speriamo che questa scelta di Urso rappresenti solo un errore di metodo dovuto all’inesperienza istituzionale e non un modo per cercare di evitare il confronto con i lavoratori – ha osservato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm – Di solito i politici evitano il confronto con il sindacato quando vogliono provare ad evitare i problemi concreti e ad imbellettare le cose. Ma la situazione del settore auto è troppo complessa e grave per consentire passerelle o operazioni di facciata. Forse Urso ignora che stiamo lavorando con Federmeccanica su proposte comuni che gli presenteremo molto presto. E forse il ministro ignora che attendiamo la riconvocazione di numerosi tavoli con Stellantis, Bosch, Blutec e Industria italiana Autobus. Ma riusciremo a sensibilizzare anche lui».

«Abbiamo chiesto più volte la convocazione del tavolo sull’automotive – hanno aggiunto Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano della Fim Cisl – Siamo in un paese coinvolto in un processo di trasformazione caratterizzato dal cambio delle motorizzazioni,della digitalizzazione e della guida autonoma che se non governato con politiche industriali adeguate rischia di determinare gravi impatti occupazionali».

Soddisfatta Federmeccanica che ha riscontrato nell’incontro «preliminare» con Urso «una continuità con il governo precedente» ha detto Corrado La Forgia, vicepresidente dell’associazione. «Abbiamo fatto una “lista della spesa”. Riteniamo importante continuare quel lavoro sulle politiche industriali europee cominciato con i sindacati dei metalmeccanici – ha aggiunto – Ci sembra opportuno usare questo lavoro coordinato»