Europa

Austria, l’ultradestra fa paura. Corteo contro il nuovo governo

Austria, l’ultradestra fa paura. Corteo contro il nuovo governoVienna, protesta durante il giuramento del nuovo governo – LaPresse

Esecutivo Kurz-Strache Dalla cittadinanza ai sudtirolesi alla stretta contro l’accoglienza. Il giuramento dei ministri scatena la piazza antirazzista. Per i rifugiati misure durissime

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 19 dicembre 2017

Sorridono contenti e gentili i nuovi ministri austriaci del governo nero-azzurro appena insediato, il loro programma di 183 pagine è il contrario, tutto improntato alla divisione della società in classi, gruppi etnici e religiosi.

Spicca l’intento dichiarato di conferire agli italiani di lingua tedesca dell’Alto Adige la cittadinanza austriaca, si creerebbe così una situazione di doppia cittadinanza, cosa che in Austria non è possibile avere, proprio per la contrarietà dei partiti che ora la reclamano per il Sudtirolo. Ancora ieri Werner Neubaur, responsabile del partito nazionalista Fpoe per i rapporti con l’Alto Adige, ha annunciato a Bolzano che i sudtirolesi potranno richiedere la cittadinanza austriaca già nel 2018. Così tra l’altro, secondo Neubauer, in futuro gli atleti sudtirolesi potranno gareggiare per la nazionale austriaca.

MENTRE IL GOVERNO di conservatori e ultradestra giurava, ieri un centinaio di sigle – Offensiva contro la destra, bikeblock critical mass, studenti universitari (oeh) e medi, Coordinamento per una politica d’asilo umana, il coordinamento sinistra radicale, il movimento antifa – fin dalle 8 del mattino si sono radunate in 9 punti diversi della città. Il pomeriggio è toccato al «blocco femminista», la sera a Salisburgo agli studenti universitari.

1.500 poliziotti mobilitati in tenuta antisommossa, traffico bloccato in gran parte della città. «No all’estrema destra al governo», Bella ciao cantata in coro e in italiano «allerta antifascista». Dalla Piazza dei diritti umani è partito lo spezzone più grande della manifestazione con gli studenti universitari della Oesterreichischen Hochschuelerschaft (Oeh). La Oeh, è un organo ufficiale della concertazione sociale che il nuovo governo vuole ridimensionare. «Cultura è resistenza» scandisce lo striscione degli studenti, rime contro l’estrema destra, contro il neoliberalismo, e contro l’introduzione di nuove tasse universitarie voluta dal nuovo governo. Nei cortei sfila una maggioranza arrabbiata di giovani e giovanissimi. Quando confluiscono in Piazza degli eroi vicino al Ballhausplatz sede del governo, zona rossa, i manifestanti sono circa diecimila. Boati e fischi in concomitanza esatta con il giuramento dei nuovi ministri.

PER QUANTO SIA GRAVE la questione doppia cittadinanza nel Sudtirolo è poca cosa se leggiamo il programma di governo per migranti e richiedenti asilo. In futuro chi chiederà asilo dovrà consegnare tutto il denaro contante di cui dispone. Verrà utilizzato per coprire i costi delle procedure d’asilo. In più i richiedenti devono mettere a disposizione delle autorità il proprio cellulare consegnando dati personali e account sui social media. I richiedenti non riceveranno più nessun contributo economico, neanche un pocket money, ma solo servizi. Peggioramento netto anche per i rifugiati riconosciuti che dovrebbero avere gli stessi diritti dei cittadini austriaci. Il programma nero azzurro prevede un taglio della mindestsicherung, il reddito di cittadinanza da 840 euro mensili a 365 più 155 di eventuale bonus di integrazione. In realtà la misura, di competenza regionale è già stata introdotta in Alta Austria dove i popolari governano con la Fpoe. Il tandem Kurz-Strache intende emanare una nuova legge per costringere regioni come Vienna che non discrimina i rifugiati ad adeguarsi. Ma non è tutto. I bambini dei richiedenti asilo non potranno più frequentare le classi regolari ma classi specifiche, cosiddette classi ponte da svolgersi nelle strutture di alloggio finché non hanno imparato il tedesco. Il miglior posto per impararlo e integrarsi si sa è la scuola regolare, ma è proprio l’integrazione che si vuole impedire criticano associazioni e politici di opposizione. Nelle scuole poi c’è sempre una forte opposizione e mobilitazione di studenti e insegnanti nel caso di espulsione di compagni di classe con le loro famiglie. Altra misura anti integrazione. I rifugiati minori non accompagnati non potranno più essere accolti presso famiglie e case private, perché le esperienze in corso funzionano troppo bene evidentemente, lo spirito dei nuovi governati è ogni pull factor, fattore di attrazione, va evitato.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.



I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento