Lo stato australiano del Nuovo Galles del Sud (Ngs) ha negato l’accesso alle proprie carceri ai funzionari Onu.

L’Australia insieme ad altri novanta paesi ha ratificato nel 2017 un trattato chiamato Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura, in base al quale i paesi firmatari devono consentire al sottocomitato Onu di ispezionare le carceri.

Il portavoce dei servizi penitenziari del Ngs ha affermato che è stato negato il permesso ai funzionari Onu perché non è stata ricevuta «l’approvazione preventiva». Approvazione che però non è necessaria, dato che i firmatari del protocollo possono subire visite a sorpresa senza bisogno di nessuna ulteriore autorizzazione.

«Penso che non sia davvero necessario che le Nazioni unite richiedano di entrare nel nostro sistema carcerario» ha dichiarato il responsabile del sistema penitenziario del NgsGeoff Lee.

Anche lo stato del Queensland ha deciso di non dare il permesso alle ispezioni.

In una dichiarazione congiunta diverse organizzazioni della società civile, tra le quali Amnesty International e l’Aboriginal Legal Center, hanno espresso una forte preoccupazione per la decisione dei due stati australiani.

Regolarmente le carceri australiane vengono denunciate per il mancato rispetto dei diritti umani, soprattutto dei detenuti aborigeni, maggioritari nelle carceri.