Aumentano le aggressioni ai ciclisti romani
Commenti Negli ultimi tempi osservo con preoccupazione un aumento di atti violenti e comportamenti aggressivi nei confronti di chi si sposta in bici nella mia città, Roma. Anche nella mia esperienza, […]
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Negli ultimi tempi osservo con preoccupazione un aumento di atti violenti e comportamenti aggressivi nei confronti di chi si sposta in bici nella mia città, Roma. Anche nella mia esperienza, anche se finora non ho subito aggressioni fisiche ma solo accenni di spostamento di traiettoria di veicoli a motore e in un caso uno sputo da parte di un ragazzo in scooter elettrico, che fortunatamente non ha centrato né me né la bici. Dalla mia bolla social vedo crescere a macchia di leopardo atti simili in altri luoghi d’Italia.
A Roma recentemente si sono verificate aggressioni a Ponte Mammolo (Tiburtina), Appia Nuova e Nomentana. Il più grave di tutti, per la dinamica, sulla Tuscolana lo scorso venerdì di Critical Mass: una donna in ospedale con prognosi di 30 giorni, un ragazzo con un dente rotto per un pugno e un altro con clavicola fratturata dopo l’aggressione che lo ha fatto cadere male sulla sua bici. Questo è un episodio su cui vorrei focalizzare l’attenzione anche perché ho visto i video che mi ha mostrato chi c’era e perché la donna investita è stata attivamente cercata dagli occupanti di una Smart bianca a quattro posti.
Le aggressioni in realtà sono state due, la prima nella parte semicentrale della Tuscolana con una rissa scatenata dall’occupazione della carreggiata da parte della Cm, cosa non mandata giù da un quartetto di ragazzi giovanissimi, ai miei occhi e a detta di tutti i presente evidentemente appartenenti all’estrema destra, che in quella zona ha vari covi – e palestre. Gente insomma che ai miei tempi si sarebbe definita «picchiatori fascisti», con parecchi sintomi di sovreccitazione da sostanze: le testimonianze concordano e anch’io l’ho notato pur avendo visto solo video. Dopo la rissa il peggio è arrivato dopo, un centinaio di metri avanti, quando i tizi si sono ripresentati a bordo della macchina dietro la coda della Cm. Dalle testimonianze degli ultimi due che stavano dietro i tizi hanno scelto la loro vittima, la terz’ultima, appunto una donna: «Prendi quella, prendi quella», hanno detto, sbattendola a terra colpendola sulla ruota posteriore. Sono scappati ma sono stati tanto scemi da tornare a piedi in seguito, dopo che l’ambulanza era andata via, armati di tirapugni e coltello. Ma c’era la polizia, che li ha bloccati e identificati. Ignoro se siano stati denunciati ma tutti i testimoni concordano sul mancato arresto o fermo in caserma, cosa di cui non mi capacito.
L’aria per noi si è molto appesantita. Un crescente nervosismo nel traffico e a mio parere l’individuazione del ciclista urbano come nuovo nemico, cosa di gran moda oggi che la destra è al governo, sono alcune delle cause di ciò. Ma probabilmente va approfondita la crescente fragilità degli individui, portati a scoppiare per un nonnulla per le pressioni che i contemporanei non sono in grado di sostenere. E forse chi mostra libertà di movimento è da abbattere: un alieno, per gli alienati.
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