Gli attacchi degli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso continuano a rendere pericoloso e molto costoso il trasporto marittimo globale via canale di Suez. Il conflitto non solo ha creato una situazione di stallo nel trasporto delle merci, ma sta anche suscitando preoccupazioni per i disastrosi danni ecologici al Mar Rosso e alle sue barriere coralline. Solo pochi giorni fa, gli Houthi hanno attaccato una nave battente bandiera del Belize, di proprietà del Regno Unito, che navigava attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb. La nave, prima di affondare con 41.000 tonnellate di fertilizzanti a base di fosfato di ammonio e solfato, aveva perso petrolio per diversi giorni, causando una marea nera lunga 30 km.

IL CONFLITTO potrebbe avere una nuova vittima sorprendente: gli utenti di internet. Secondo diversi rapporti, tre cavi sottomarini del Mar Rosso che forniscono Internet e telecomunicazioni in tutto il mondo sono stati tagliati. HGC Global Communications, con sede a Hong Kong, ha rilasciato una breve dichiarazione confermando che i cavi dati erano stati recisi. Gli Houthi hanno tagliato Europe India Gateway, Seacom e TGN-Gulf, Asi-Africa-Europe 1. Circa il 25% del traffico di rete che attraversa il Mar Rosso è stato interessato, poiché questi cavi sono cruciali per il flusso di dati dall’Asia all’Europa.

Gli attacchi sono iniziati lo scorso anno dopo che Israele ha lanciato la sua guerra contro Hamas a Gaza. Il gruppo sostenuto dall’Iran ha affermato che i suoi attacchi continueranno finché Israele non fermerà il massacro.
L’operazione militare anglo-americana Prosperity Guardian, che da dicembre ha cercato di fermarli, finora non ha avuto un esito soddisfacente, malgrado ripetuti attacchi missilistici che, a detta degli americani, hanno distrutto molte armi e costretto gli Houthi ad aggiustamenti tattici. Tuttavia l’entità del danno provocato non è chiara. I funzionari del Pentagono ammettono che non è stata effettuata una valutazione dettagliata delle capacità del gruppo prima di iniziare i bombardamenti.
È indubbio che la soluzione militare non abbia evitato l’aumento dei costi di trasporto e delle polizze marittime, che sono aumentate in modo significativo, oltre a rallentare il trasporto delle merci. Molte compagnie di trasporto marittimo hanno deviato le loro navi attorno al Capo di Buona Speranza. Alcune aziende stanno aprendo rotte commerciali terrestri attraverso il cuore del Medio Oriente, in particolare attraverso l’Arabia Saudita e la Giordania, per aggirare il Mar Rosso dopo mesi di incertezza.

SEMBRA CHE I PAESI occidentali e orientali siano incapaci di influenzare il loro alleato israeliano a raggiungere un cessate il fuoco e non abbiano nessuna intenzione di negoziare con gli Houthi. Al momento, l’unica soluzione individuata è quella di avere una presenza militare per accompagnare le navi mercantili, anche se questo non elimina né il pericolo di essere attaccati né la diminuzione dei costi di trasporto marittimo.

Gli Houthi hanno subito quasi un decennio di bombardamenti da parte di una coalizione guidata dall’Arabia Saudita prima dell’attuale conflitto, si sono dimostrati abili ad individuare le posizioni e minacciare le navi nella regione. Sembra che la capacità militare e organizzativa del gruppo siano state sottovalutate. È certo che l’invio navi militari non solo non risolve il problema, ma potrebbe anche favorire gli interessi russi. Secondo i dati di navigazione, le petroliere che trasportavano petrolio russo hanno navigato attraverso il Mar Rosso in gran parte senza essere interrotte dagli attacchi Houthi, affrontando rischi inferiori rispetto ai loro concorrenti.