Stewart Rhodes, leader del gruppo di estrema destra Oath Keepers, e Kelly Meggis, membro dello stesso gruppo paramilitare, sono stati condannati per “cospirazione sediziosa” a seguito dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

La condanna segna una vittoria per il Dipartimento di Giustizia, che ha sempre sostenuto che l’attacco al Campidoglio è stato più di una semplice manifestazione di protesta sfuggita di mano, ma un vero e proprio attacco alla democrazia Usa, e frutto di una cospirazione organizzata.

Anche se gli altri 3 co-imputati sono stati assolti dall’accusa di cospirazione sediziosa, rischiano comunque fino a 20 anni di detenzione per aver ostacolato un procedimento ufficiale.

Stewart Rhodes, il fondatore degli Oath Keepers, in una manifestazione nei pressi della Casa bianca nel 2017, foto Ap
Stewart Rhodes, il fondatore degli Oath Keepers, in una manifestazione nei pressi della Casa bianca nel 2017, foto Ap

La condanna di Rhodes e Meggis, arrivata alla fine di un processo durato quasi 2 mesi e dopo 3 giorni di camera di consiglio, è storica; non è facile per una giuria riuscire a sostenere una condanna per associazione a delinquere sediziosa.

Negli ultimi 80 anni altre 4 formazioni di destra erano state incriminate per cospirazione sediziosa, ma erano state sempre assolte. La maggior parte degli analisti pensava che anche questa volta si sarebbe visto lo stesso scenario, ma gli Oath Keepers sono riusciti là dove altri avevano fallito.

La giuria ha affermato che dall’esito delle elezioni in poi, Rhodes ha cercato in ogni modo di mettersi in contatto con Trump per convincerlo a prendere misure straordinarie in modo da restare al potere. E non lo aveva fatto silenziosamente, in sordina, ma pubblicando sul suo sito due lettere aperte in cui implorava The Donald di sequestrare in tutto il paese i dati dalle macchine per il voto, perché là avrebbe trovato le prove che le elezioni erano state truccate.

Ma questo non era abbastanza: nelle lettere, infatti, Rhodes esortava Trump a fare un ulteriore passo a destra, e a invocare l’Insurrection Act, una vecchia legge che risale a più di 2 secoli fa, e che serve per dare al presidente il potere di richiamare delle milizie come gli Oath Keepers per sopprimere un “colpo di stato”. Un golpe che, in questa fantastica ricostruzione a rovescio, sarebbe stato guidato da Biden e Kamala Harris, per cercare di spodestare il tycoon, battuto sia nel voto popolare che nel collegio elettorale.

Questo piano, nel dicembre 2020, era stato riportato anche dal Washington Post, che aveva ben spiegato che si stava profilando uno schema per il 6 gennaio: Trump stava fomentando una manifestazione violenta per interrompere la certificazione del voto al Campidoglio e, visto che in presenza di un attacco al Congresso il presidente ha il potere di ricorrere alla legge marziale, The Donald avrebbe esercitato questo potere, impedendo a Biden di prendere il suo posto.

Come parte del complotto, hanno affermato i pubblici ministeri, Rhodes aveva piazzato una “forza di reazione rapida”, armata fino ai denti, in un Albert Comfort Inn nella contea di Arlington, al confine con la Virginia, pronta a portare le armi a Washington in caso di bisogno durante  l’assalto al Campidoglio.

Membro degli Oath Keepers a Kenosha, in Wisconsin, foto Ap
Membro degli Oath Keepers a Kenosha, in Wisconsin, foto Ap

Un membro di Oath Keepers ed ex ufficiale di marina, Thomas Caldwell, preoccupato che le strade della città potessero essere bloccate, aveva anche cercato di assicurarsi una barca, in modo da trasportare dei cannoni attraverso il fiume Potomac che passa da Washington D.C.

I pubblici ministeri hanno riprodotto l’audio di Rhodes che anche dopo il 6 gennaio ha continuato a complottare per opporsi al nuovo governo e a lamentarsi dell’occasione persa.

“Avremmo dovuto portare i fucili. Avremmo potuto ripararlo in quel momento – si sente nella registrazione di uno scambio risalente al 19 gennaio 2021 fra Rhodes e un uomo che credeva sarebbe stato in grado di trasmettere un messaggio a Trump – Appenderei la fottuta Pelosi al lampione”.

Il processo ha visto anche la testimonianza di Michael Greene, alias “Whip”, un veterano militare che ha lavorato per la Blackwater, una compagnia militare privata, il quale ha affermato che gli Oath Keepers si sentivano in missione di sicurezza, e di non avere preso sul serio i discorsi di Rhodes su una nuova guerra civile: “Non era niente di diverso da un vecchio al barbiere che parla di una rissa in arrivo”.

Pressato da un procuratore federale che gli chiedeva quanti vecchi dal barbiere avessero poi preso d’assalto il Campidoglio, Greene ha risposto che il 6 gennaio c’erano molti anziani, e che lui stesso era stato incriminato insieme ad altri 2 uomini più anziani: “Sono vecchi come merda”, ha detto Greene dei suoi co-cospiratori.

Il Dipartimento di Giustizia ha accusato circa 900 persone in relazione all’attacco al Campidoglio e sta chiedendo al Congresso maggiori risorse per le indagini.  Centinaia di altri casi sono ancora in fase istruttoria.