Argentina: Sturzenegger e Caputo, due bramini alla guida del clan anti-casta
Argentina Sono ex banchieri centrali: uno è ministro dell'Economia e l'altro lo è stato, nel crack del 2001. Erano agli ordini di De la Rua e Macri, vuol dire la peggior crisi del paese e il debito più grande
Argentina Sono ex banchieri centrali: uno è ministro dell'Economia e l'altro lo è stato, nel crack del 2001. Erano agli ordini di De la Rua e Macri, vuol dire la peggior crisi del paese e il debito più grande
Il presidente Javier Milei ha presentato il fatidico decreto di deregolamentazione dell’economia mercoledì sera attraverso un video-messaggio a reti unificate accompagnato da tutti i ministri del suo governo. Al suo fianco però, invece della vice-presidente Victoria Villarruel, si trovava l’economista Federico Sturzenegger, che sebbene non ricopra alcun incarico di governo, è indicato come l’autore intellettuale della politica economica.
Sturzenegger, insieme al ministro dell’economia Luis Caputo e quella della sicurezza Patricia Bullrich, rappresenta uno degli elementi di continuità tra la destra tradizionale argentina e il governo anti-sistema e anti-casta di Milei. Sturzenegger è stato uno degli architetti delle fallimentari politiche economiche dei governi De la Rúa (1999-2001), di cui fu Segretario di politica economica, e Macri (2015-2019) di cui fu presidente della Banca centrale. La prima esperienza si concluse con la rinuncia del presidente il 20 dicembre 2001, in mezzo alla peggior crisi economica della storia argentina: Sturzenegger fu uno dei responsabili del famoso blindaje economico che tagliò salari pubblici e pensioni senza però evitare la bancarotta. La ministra del lavoro che ridusse del 13% le pensioni fu proprio Patricia Bullrich.
Dopo il suo ritiro dalla scena pubblica, Sturzenegger fu riportato a una posizione di rilievo da Mauricio Macri, leader della destra tradizionale argentina e oggi principale alleato di Milei in parlamento. Nel 2016 è stato l’ideologo del sistema di carry trade che ha generato con gli anni un’immenso debito per la Banca centrale nei confronti delle banche private, una “palla di neve” considerata oggi dallo stesso Milei uno dei principali problemi finanziari dell’Argentina.
Nel 2018 fu sostituito da Luis Caputo, soprannominato nel seno del macrismo “il Messi delle finanze”, autore del bond a pagare in 100 anni a partire dal 2017 per rimborsare gli hold-outs, i cosiddetti fondi avvoltoio, che hanno fatto affari rifiutando gli accordi sul debito argentino dopo la crisi del 2001. Nei soli tre mesi in cui ha esercitato l’incarico di presidente della Banca centrale, Caputo è stato fra i principali responsabili dell’indebitamento del paese per 45 miliardi di dollari con il Fmi, il più grande prestito mai elargito nella storia dell’organismo multilaterale, e spada di Damocle che pende sul futuro del paese da ormai cinque anni.
Dalla famiglia Caputo, strettamente legata ai potentissimi Macri, proviene anche il principale consulente strategico di Milei, Santiago Caputo, che cura la sua immagine e comunicazione. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla stampa locale, il mega-decreto, ideato e scritto da Sturzenegger, sarebbe stato modificato all’ultimo momento per eliminare alcune disposizioni sul settore elettronico che potevano compromettere gli affari di Nicolás Caputo, cugino del ministro e amigo del alma dell’ex presidente Macri.
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