Appello per Berdini, la firma di Asor Rosa e il no all’ingresso in Giunta
L’altro ieri ho promosso (e me ne assumo la piena responsabilità) assieme ad alcuni amici la diffusione di una lettera aperta alla sindaca di Roma Virginia Raggi chiedendole di sciogliere […]
L’altro ieri ho promosso (e me ne assumo la piena responsabilità) assieme ad alcuni amici la diffusione di una lettera aperta alla sindaca di Roma Virginia Raggi chiedendole di sciogliere […]
L’altro ieri ho promosso (e me ne assumo la piena responsabilità) assieme ad alcuni amici la diffusione di una lettera aperta alla sindaca di Roma Virginia Raggi chiedendole di sciogliere subito la «riserva» sull’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini serio, competente, rigoroso, in grado di far voltare pagina alla Capitale rispetto ad una lunga tradizione di soggezione agli interessi delle immobiliari.
Intervento del tutto autonomo, ritenuto politicamente necessario nel momento in cui esponenti importanti del M5s, per esempio l’on. Di Battista, già giurano che lo Stadio si farà a Tor di Valle «perché noi ciò che promettiamo manteniamo». Peccato che il Movimento abbia fatto alla decisione di Ignazio Marino e del Pd a favore dello Stadio una opposizione durissima e che in campagna elettorale abbia mantenuto e ribadito quella opposizione radicale. Sbaglio o forse parliamo di «promesse» differenti?
Ma lasciamo stare.
Quando raccolgo pazientemente le adesioni agli appelli, il più ritardatario (per scarsa confidenza con sms e email) è l’amico Asor Rosa. Il quale l’altro ieri ha tardato più del solito ed io ho inviato lo stesso la lettera con la sua firma in testa (per ordine alfabetico) pensando che fosse, come sempre, favorevole.
Molto più tardi mi ha fatto invece sapere che non aderiva: non perché non fosse, pur essendo come me romanista, contrario allo Stadio a Tor di Valle, ma perché, a monte di tutto, era contrario totalmente all’ingresso dell’amico Berdini in quella Giunta e qui ha aggiunto, per essa, un attributo poco gentile.
Perché dico questo?
Perché ho notizia che lo stesso giornale che ritiene di aver fatto uno «scoop» da 150° (povero Frassati, poveri Ronchey e Levi) tenendosi alcuni giorni in saccoccia la registrazione di quella improvvida chiacchiera da bar, voglia montare una qualche manovretta sulla mancata firma, del tutto incidentale, di Alberto Asor Rosa col quale organizzammo, voglio ricordarlo, il noto convegno di Monticchiello non avendo mai, in questi dieci anni, alcun dissenso.
Sul nuovo Stadio lui è pure più radicale di noi. E ciò basti.
Vittorio Emiliani
Ps: confermo che, da romanista, non sono contrario ad un nuovo Stadio della Magica, ma a «quello» Stadio, in «quella» posizione. Come ero contrario, e glielo dissi, quando Dino Viola voleva costruire un nuovo impianto alla Magliana, anch’essa area alluvionale sotto il livello del Tevere.
Le adesioni alla lettera continuano ad arrivare: fra quelle di oggi gli urbanisti Edoardo Salzano ed Enzo Scandurra, Gianfranco Amendola, pioniere dell’ambientalismo, gli archeologi Rita Paris e Paolo Liverani, l’ex presidente nazionale di Italia Nostra, Giovanni Losavio, le presidentesse di Italia Nostra di Bologna e di Forlì, Jadra Bentini e Luciana Prati, Marina Foschi, ex presidente regionale, Paola Bonora, Andrea Costa, Salvatore Giannella direttore insuperato di «Airone», Luisa Marchini ed altri.
Tutti grandi estimatori di Paolo Berdini.
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