La verité d’abord»: stanno in questa frase l’alfa e l’omega della lettera aperta al presidente della Repubblica francese che Émile Zola pubblicò il 13 gennaio 1898 sul quotidiano di Parigi L’Aurore, che denunciava – dietro l’Affaire Dreyfus – «l’odioso antisemitismo di cui la grande Francia liberale dei diritti dell’uomo morirà, se non ne guarisce». «Se insisto – ribadiva Zola – è perché qui sta l’uovo dal quale uscirà poi il vero delitto, la spaventosa negazione di giustizia di cui la Francia è malata». Certo, il confronto è impietoso. Ma «la verità prima di tutto» non pare l’urgenza più intima di...