«Amnesty International Italia è profondamente preoccupata per i potenziali impatti negativi del protocollo sull’effettiva tutela dei diritti umani e invita le istituzioni italiane ad astenersi dalla sua ratifica e attuazione». Lo afferma in una dichiarazione l’Ong con riferimento al protocollo Roma-Tirana per la costruzione di centri di trattenimento per migranti oltre Adriatico. La discussione parlamentare del ddl di ratifica inizierà lunedì.

Amnesty solleva cinque punti di criticità. Il primo è la «palese infrazione» dell’obbligo internazionale di garantire rapidamente un porto sicuro di sbarco. Il secondo è la trasformazione del trattenimento dei richiedenti asilo da eccezione ad automatismo. Il terzo riguarda la tutela di minori e soggetti vulnerabili: il governo ha promesso di non trasferirli in Albania ma secondo l’Ong «non è chiaro come e chi svolgerà la verifica delle situazioni di vulnerabilità». Il quarto riguarda l’effettività del diritto alla difesa dei migranti che, nonostante i centri saranno sotto giurisdizione italiana, rischia di essere pregiudicato in concreto a causa della distanza fisica. Il quinto punto tocca i costi che al momento sono stimati in oltre 500 milioni di euro ma inevitabilmente lieviteranno quando le tante caselle vuote del progetto dovranno essere riempite.

«L’attuazione del protocollo avrà innumerevoli conseguenze negative sui diritti umani. In particolare sul sistema di ricerca e soccorso in mare, sul diritto di asilo e sulle garanzie procedurali a difesa delle persone in condizioni di vulnerabilità, nonché sulla libertà personale delle persone richiedenti asilo e migranti», dichiara Anneliese Baldaccini, responsabile Relazioni istituzionali di Amnesty International Italia.

Intanto giovedì scorso, nell’udienza preliminare sul ricorso dei parlamentari di opposizione, la Corte costituzionale di Tirana ha chiesto al Consiglio dei ministri di presentare il trattato di amicizia con l’Italia del 1995. Ritiene necessario esaminarlo per approfondire le questioni di costituzionalità che sono state poste sul protocollo. Per quanto riguarda la richiesta dei ricorrenti di trasmettere le carte per un parere alla Corte Edu di Strasburgo i giudici albanesi hanno comunicato che si esprimeranno sul punto al termine del processo di esame. La prossima udienza è prevista per il 24 gennaio.