Americani detenuti, «possiamo trattare»
Russia/Usa Il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan, entrambi statunitensi, sono oggi detenuti nelle carceri russe e il Cremlino non nasconde che potrebbero essere usati […]
Russia/Usa Il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan, entrambi statunitensi, sono oggi detenuti nelle carceri russe e il Cremlino non nasconde che potrebbero essere usati […]
Il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan, entrambi statunitensi, sono oggi detenuti nelle carceri russe e il Cremlino non nasconde che potrebbero essere usati come moneta di scambio in eventuali trattative. Gli Usa hanno più volte accusato Mosca di trattenerli illegalmente. Gershkovich è stato arrestato mentre era impegnato in un reportage per il Wsj a Ekaterinburg ed è stato accusato di spionaggio, così come Whelan che ha l’aggravante di aver militato tra le forze armate. La corrispondente del New York Times, Valerie Hopkins, durante la conferenza di fine anno del presidente Putin, ha chiesto chiaramente al leader russo «quali sarebbero le sue condizioni per rilasciarli?» La risposta è stata possibilista: «Noi non rifiutiamo di farli rimpatriare. Vogliamo trovare un accordo con gli Usa reciprocamente accettabile. I contatti con la parte americana ci sono, il dialogo è in corso. Non è facile, ma nel complesso mi sembra che usiamo il linguaggio comprensibile l’uno all’altro».
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