Amadeus: «Non ho mai ricevuto pressioni. Ho assoluta libertà»

Si riparte per la settantaquattresima volta, un’edizione monstre con ben trenta artisti in gara che dovrebbe concludere il quinquennio di Amadeus (e da lui stesso ribadito, ma mai dire mai) e con Sanremo che diventa per cinque giorni il centro nazional popolare – e sottilmente politico del paese. Anche se direttore artistico nella conferenza stampa che ha preceduto di un giorno l’apertura del festival, mette le mani avanti: «Nessuna pressione da azienda, assoluta libertà, anche perché nei festival precedenti non ho mai cercato a tavolino cose sensazionali. I miei sono festival che non sono politicamente schierati, né a destra né a sinistra. L’ho sempre detto. In passato sono stato mandato a casa sia dalla destra che dalla sinistra. Quindi più libero non si può».

ANCHE in relazione alle polemiche che accompagnarono il festival dell’anno scorso. «Posso smentire qualsiasi intervento dell’azienda. Ho incontrato Roberto Sergio appena è diventato amministratore delegato – ha assicurato – e lui mi ha detto puoi continuare liberamente a fare Sanremo». Difficile, infatti, mettere paletti a un evento che da solo porta a casa metà degli introiti pubblicitari di viale Mazzini… Sul collegamento con il programma di Fazio domenica sera, Amadeus ha poi spiegato: «Ho ricevuto una telefonata da Fabio, ci conosciamo da tanti anni e lui m’ha detto mi piacerebbe se tu Rosario foste in trasmissione da me la domenica prima del festival come abbiamo fatto negli altri anni. Ovviamente avendo un contratto di esclusiva con la Rai, devo chiedere una liberatoria. Quindi ho chiamato e mi è stata concessa». C’è spazio anche per le proteste degli agricoltori: «Per me sono sacrosante, rispetto i diritti dei lavoratori. Se verranno, li accoglierò sul palco. Finora non mi ha contattato nessuno».

«Gli agricoltori? Ritengo che la loro sia una protesta giusta e sacrosanta»

Sanremo come piccola Nashville tutta italiana, ogni singolo spazio della città ligure viene ‘requisito per iniziative collaterali dove radio, televisioni e discografici hanno un unico comune denominatore: promuovere, come non mai. Il perché è presto detto: cifre alla mano Sanremo è rimasta l’unica occasione buona per vendere il prodotto musica, digitale o quel che resta del fisico. Anche se la geografia è cambiata: se nel 2023 solo sei artisti portavano oltre al brano proposto un intero album, quest’anno sono appena cinque.

LA FIMI, Federazione dell’industria musicale ‘supplica’ Amadeus di recedere dai suoi propositi e di candidarsi anche per una sesta volta. L’effetto streaming scaturito dal riavvicinamento del Festival al mercato discografico, ha fatto sì che i numeri (e gli incassi) lievitassero come non mai , con l’aggiunta di un ricambio generazionale così repentino da ‘rivoluzionare’ nel giro di poche stagioni le classifiche. Da tre anni molti degli album e singoli sanremesi risultano fra i più venduti e scaricati: Rkomi (Taxi Driver, 2021), Lazza (Sirio, 2022) e Geolier (Il coraggio dei bambini, 2023). D’altronde, il podio dei singoli più venduti del 2023 è interamente occupato dai brani in gara alla scorsa edizione del Festival.

GLI ASCOLTI in streaming delle canzoni in gara all’ultimo festival hanno superato per la prima volta il miliardo di riproduzioni: +23% rispetto all’edizione 2022 e +198% rispetto a quella del 2020. Si inizia stasera con la proposta di tutte le canzoni in gara, e con Amadeus che sarà affiancato nella conduzione dal vincitore di Sanremo 73, Marco Mengoni, al contempo superospite.
Nella nuova metodologia di voto, la prima classifica provvisoria (relativa si solo primi dieci classificati) verrà stilata dal giudizio combinato della Sala Stampa, Tv e Web. Fuori dall’Ariston, si esibirà in piazza Colombo Lazza mentre sulla nave Costa Smeralda ci sarà Tedua.