Alta tensione di fronte alla prigione dei palestinesi

Giornata intensa anche di fronte al penitenziario di Ofer, presso il campo profughi di Beitunia, nella West Bank occupata. Alla notizia che il servizio carcerario israeliano aveva ricevuto un elenco di 42 detenuti (poi divenuti 39) da liberare in base all’accordo raggiunto tra Israele e Hamas con la mediazione qatariota, ieri si è radunata una folla di persone ansiose di riceverli. Ma per tutta risposta sono stati attaccati dalle forze di sicurezza e dai droni dell’esercito che hanno sparato gas lacrimogeni dall’alto, mentre i soldati facevano fuoco ad altezza d’uomo. Un 17enne è rimasto ferito.

La lista di prigionieri che Israele ieri sera era pronta a rilasciare include 6 donne e 33 minorenni, informava il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari.

In attesa dei rilasci, si registrano comunque nuovi ingressi nelle carceri d’Israele. Sempre ieri, di buon mattino. l’esercito è tornato a infierire sulla popolazione di altri due campi profughi della Cisgiordania, Askar and Balata, arrestando diverse persone, tra cui un 80enne. Nel corso del raid sono state inoltre violate e vandalizzate 18 abitazioni.

Inoltre quella di ieri è stata ancora una giornata di altissima tensione a Jenin, in particolare intorno agli ospedali del campo, circondati o invasi dall’esercito. L’unico funzionante resta l’al-Razi, che nella giornata di ieri ha dato notizia della morte di due giovani, il 21enne Ammar Abu al-Wafa e Ahmad Abu al-Heijae, 17 anni. Ferite altre quattro persone, una in modo grave.