Alberto Barbera: «Senza glamour? Ma è un’edizione laboratorio…»
Venezia 77 L'appuntamento di metà festival si sposta sulla spiaggia dell'Excelsior per rispettare le norme di sicurezza
Venezia 77 L'appuntamento di metà festival si sposta sulla spiaggia dell'Excelsior per rispettare le norme di sicurezza
L’appuntamento di metà festival, di solito nel Palazzo del cinema, quest’anno è stato spostato all’aperto, sulla spiaggia dell’Excelsior per rispettare le norme di sicurezza. Insieme al direttore della Mostra, Alberto Barbera, c’è il presidente della Biennale Roberto Cicutto, per lui è stato un esordio e certo non facile, organizzare la Mostra con la pandemia e in tempi brevissimi. Per questo ci tiene a ringraziare la struttura della Biennale – «Se non avessi trovato una struttura solida non saremmo qua». E aggiunge: «È anche assurdo paragonare questa Mostra alle altre sul glamour, le star o il marketing che sappiamo essere importante, negli ultimi anni molti film iniziavano qui la loro corsa agli Oscar». Ma questa, appunto, non è una edizione qualsiasi, è quella del Covid-19, e la Mostra di Venezia è il primo grande festival in presenza dopo mesi di chiusura. Non si può mettere da parte. Perché quanto accaduto ha condizionato le assenze e le presenze, il mercato che ha rimandato i film, le major e le piattaforme che hanno rifiutato qualsiasi proiezione in presenza. Barbera lo ricorda, e al tempo stesso ci tiene a sostenere le proprie scelte artistiche coi film selezionati.
SE PIACCIONO o no riguarda il lavoro critico che invece deve sentirsi libero. A chi come «Variety» lo critica (un articolo apparso ieri) invece perché nella giuria non ci sono neri qui ci tiene a ricordare le regole che controllano gli spostamenti nel mondo, le quarantene, gli impegni. «Credo poi che si deve fare attenzione a questa logica della rappresentatività, può diventare soffocante» dice. Del futuro come nomine per ora non si fa menzione, Cicutto preferisce parlare della Biennale intera: «Vorrei che le sei arti lavorassero ancora più insieme, in un confronto che includa anche i patrimoni dell’Archivio – Asac».
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