Al via il tavolo sui “riders”. Di Maio: “Voglio un contratto per la gig economy”
Diritti Il vicepremier: Se" mi si viene a dire o ce li fate sfruttare o me ne vado all'estero allora io faccio la legge per tutelare questi lavoratori". Nel frattempo anche la regione Piemonte, dopo il Lazio, annuncia la sua proposta di legge sui ciclofattorini
Diritti Il vicepremier: Se" mi si viene a dire o ce li fate sfruttare o me ne vado all'estero allora io faccio la legge per tutelare questi lavoratori". Nel frattempo anche la regione Piemonte, dopo il Lazio, annuncia la sua proposta di legge sui ciclofattorini
La prossima settimana inizierà il «tavolo» tra ciclofattorini («riders») e piattaforme digitali al ministero del lavoro a Roma. Una convocazione è giunta ai “riders” milanesi anche per il 2 luglio. Nell’intervento di ieri al congresso della Uil, Luigi Di Maio, ha chiarito lo spartito da seguire : «Se si trova la soluzione, con un nuovo contratto per la “gig economy”, non ci sarà bisogno della legge. Se, invece, mi si viene a dire o ce li fate sfruttare o me ne vado all’estero allora io faccio la legge per tutelare questi lavoratori». Di Maio ha aggiunto Di avere al momento riscontrato «ampia disponibilità» da parte delle aziende digitali. Ancora incerta la possibilità che il criterio della subordinazione – modificato da una bozza ormai «congelata» – sarà adottata dal contratto per la gig economy. O se l’idea è ormai tramontata. Nel frattempo, dopo la regione Lazio, anche il Piemonte parteciperà alla singolare gara per una legge sui «riders». L’hanno annunciata l’assessore al lavoro Pentenero, Marco Grimaldi (LeU) , Ravetti (Pd). Di Maio ieri ha dato visibilità alle assunzioni di 45 fattorini della catena Usa «Domino’s pizza» a Torino che tuttavia non è un’azienda di «food delivery» su piattaforma.
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