«Sto vivendo quello che scrissi in un romanzo. Anni fa mentre vagavo in quel territorio ignorato, enigmatico e confuso dove la letteratura tocca la vita, incontrai il mio destino ma non l’ho riconosciuto. Ora sono in arresto come il mio protagonista. Passeremo il resto della vita da soli in una cella di tre metri per tre. Non avremo mai la grazia e moriremo nella cella di una prigione. Non vedrò di nuovo il mondo. Sto andando all’inferno». Sono alcune parole di una lunga lettera che Ahmet Altan ha scritto dalla prigione turca di Silivri e pubblicata sul New York Times....