Agrigento, indagato il poliziotto dello schiaffo al ragazzo tunisino
Il video è diventato virale venerdì scorso. Ma la denuncia era stata presentata precedentemente da Giorgia Butera, presidente di Mete Onlus
Il video è diventato virale venerdì scorso. Ma la denuncia era stata presentata precedentemente da Giorgia Butera, presidente di Mete Onlus
È stato sospeso dal servizio e iscritto nel registro degli indagati l’agente di polizia ripreso in un video mentre ordina ad alcuni ragazzi tunisini di prendersi a schiaffi tra loro e poi ne colpisce uno lui stesso. «Sei l’ospite e devi rispettare la legge», «dai uno schiaffo a lui», «fai l’uomo, così è uno schiaffo», dice il poliziotto che poi arriva a dimostrare personalmente come colpire una persona. Inizialmente i migranti ridono e qualcuno potrebbe parlare di uno scherzo di pessimo gusto. Il video però si conclude con uno dei due ragazzi colpiti che si accascia a terra con la mano a coprire l’orecchio sinistro, probabilmente sofferente per i colpi ricevuti. La «punizione» sarebbe stata inflitta per un tentativo di fuga dal centro di accoglienza di Favara, in provincia di Agrigento. I migranti, che dalle immagini disponibili sembrano molto giovani, stavano trascorrendo nella struttura il periodo di quarantena.
I fatti risalgono al 4 giugno scorso ed erano già noti alle forze di polizia. La segnalazione era stata inviata il giorno successivo da Giorgia Butera, sociologa e presidente dell’associazione per i diritti umani Mete Onlus che aveva ricevuto le immagini da una volontaria. La donna si era poi recata personalmente presso la questura di Agrigento giovedì 11 per sporgere denuncia. «Per me non è una questione di immigrazione, ma di tutela della dignità umana. Non si può accettare una simile rappresentazione dello Stato», afferma Butera. Vicenda parallela all’esposto è quella della diffusione del video, che venerdì 19 è stato pubblicato da alcune testate siciliane e da lì è diventato virale.
La questura della città siciliana ha segnalato i fatti alla procura competente che ha aperto un’indagine per il reato di abuso dei mezzi di correzione. L’agente, di cui non sono state rese note le generalità, non presterà più servizio nel centro d’accoglienza teatro della vicenda. La giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella sentirà i cinque tunisini coinvolti dell’episodio, come richiesto dalla pm Cecilia Baravelli. L’incidente probatorio è previsto per domani pomeriggio, quando i migranti saranno interrogati da Gip, Pm e Daniela Posante, la legale che difende il poliziotto indagato.
Sabato il console tunisino Jalel Ben Belgacem si era recato presso la questura di Agrigento per acquisire maggiori informazioni. Con lui l’avvocato Leonardo Marino, che ha dichiarato: «Il console, dopo il grande clamore mediatico sollevato attorno al caso, ha voluto attivarsi in maniera istituzionale per acquisire informazioni. Abbiamo avuto un primo incontro molto cordiale con il capo di gabinetto del questore, cercheremo di entrare nel procedimento».
Rosalba Cimino, deputata del Movimento 5 Stelle e componente del comitato Schengen, è intervenuta sulla vicenda dichiarando: «Quanto accaduto a Favara è gravissimo, spero si faccia chiarezza sull’accaduto». L’onorevole ha anche espresso solidarietà a Butera, che ha ricevuto degli attacchi dopo la denuncia dei fatti.
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