Afroamericani e latinos, pochi alle urne ma compatti: contro «The Donald»
Minoranze Nel 2008 il voto delle minoranze in generale e quello afro americano in particolare, aveva fatto la differenza portando Obama all’elezione. Dopo 8 anni, in una tornata elettorale poco entusiasmante […]
Minoranze Nel 2008 il voto delle minoranze in generale e quello afro americano in particolare, aveva fatto la differenza portando Obama all’elezione. Dopo 8 anni, in una tornata elettorale poco entusiasmante […]
Nel 2008 il voto delle minoranze in generale e quello afro americano in particolare, aveva fatto la differenza portando Obama all’elezione. Dopo 8 anni, in una tornata elettorale poco entusiasmante ci si trova di fronte a una situazione molto diversa dal recente passato.
La comunità afro americana non sta accorrendo alle urne in forze e compatta per votare Hillary Clinton, nonostante le abbia dato il proprio supporto durante le primarie, preferendola a Sanders.
Durante il voto anticipato si è assistito ad un calo di partecipanti da parte di quella sezione di America che, ad esempio in Florida, si era mobilitata per il «suo» presidente, Barack Obama, portandolo nel 2012 a vincere quello stato di poche decine di migliaia di voti, davanti al repubblicano Mitt Romney.
Questo dato si è un po’ marginalizzato negli ultimi giorni ma ha comunicato un messaggio netto con il quale il partito repubblicano dovrà confrontarsi nel dopo voto. Obama, infatti, lascia la Casa bianca con un indice di gradimento altissimo e in crescita.
Diversa la situazione nel caso del voto dei latinos che, invece, stanno accorrendo ai seggi sia là dove si vota già da giorni, sia alla registrazione.
Sempre avendo come modello la Florida, stato in bilico per eccellenza, è cresciuta la percentuale dei latinos che si sono registrati al voto tra i democratici, in una zona dove il loro voto è sempre stato tradizionalmente conservatore.
In Colorado si è vista, nell’ultimo anno, una corsa alla richiesta di cittadinanza da parte di centro americani che, ascoltate le posizioni di Trump, hanno deciso di difendersi alle urne, votando contro di lui, e così in Texas, in Arizona, in tutti quegli Stati del sud dove i latinos in generale ed i messicani in particolare stanno per superare la popolazione bianca.
Alcuni sono nuovi arrivati, ma molti sono nati negli Stati uniti, e non ci stanno a essere considerati degli indesiderati nel loro stesso paese.
Se Clinton vincerà in questo 2016 molto lo si dovrà al voto ispanico che, però, a differenza di quello nero del 2008 che era un voto per Obama, questa volta non sarà del tutto un voto per lei, ma contro Trump.
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