A giugno Foodora aveva annunciato di lasciare l’Italia nel caso in cui fosse stata approvata una bozza del «decreto dignità» che riconosceva lo status di lavoratori subordinati ai ciclofattorini («riders») che consegnano cibo a domicilio tramite piattaforma digitale. Gli articoli di quella bozza sono nel frattempo evaporati, mentre il tavolo con le parti sociali, le aziende e i «riders» convocato dal ministro del lavoro Luigi Di Maio aspetta una terza convocazione a settembre. La scomparsa della norma sulla subordinazione dei lavoratori oggi variamente inquadrati (Co.co.co., partite Iva, ritenute d’acconto) convinse Foodora a partecipare al tavolo. L’azienda ha una «carta dei...