Internazionale

Accolto l’appello dei legali di Zaki. Ora si spera nel rilascio

Accolto l’appello dei legali di Zaki. Ora si spera nel rilascioPatrick George Zaki

Egitto Domani un'udienza deciderà se liberarlo o se confermare la detenzione preventiva. Ma le accuse non cadono. Lo studente egiziano trasferito ieri in un'altra stazione di polizia

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 14 febbraio 2020

La prima speranza sul rilascio di Patrick George Zaki l’ha data ieri pomeriggio l’Egyptian Center for Economic and Social Rights in un post su Facebook: la procura di Mansoura ha accolto l’appello presentato dai legali dello studente egiziano, arrestato venerdì 7 febbraio all’arrivo al Cairo dall’Italia, e ha fissato per domani un’udienza per decidere se convalidare o meno la detenzione preventiva.

Quindici giorni (rinnovabili senza limiti) per le accuse di istigazione al golpe e diffusione di notizie false, tra le altre, tutte nate dal fascicolo numero 7245 aperto contro di lui quasi un anno fa. Domani, dunque, Patrick potrebbe essere rilasciato o la sua detenzione confermata.

A far sperare sono i numeri: quasi mai le procure egiziane accolgono appelli per il riesame della custodia cautelare nei casi di prigionieri politici. In ogni caso le indagini proseguiranno, nessuno stralcio delle accuse.

Di certo c’è il trasferimento, avvenuto ieri, dello studente del master Gemma dell’Università di Bologna: è stato spostato dalla stazione di polizia Mansoura 2 alla stazione Talkha, poco distante ma in condizioni «meno favorevoli delle precedenti, aggiunge l’ong Eipr con cui ha collaborato in passato.

A Talkha ha potuto incontrare i familiari. Solo per un minuto, ma sarebbe riuscito a dire loro di non aver subito altri maltrattamenti dopo le torture del primo giorno di sparizione forzata, tra venerdì e sabato scorsi, che i servizi avevano cercato di nascondere con un falso verbale di arresto.

In attesa di cosa avverrà domani ci sono anche i tanti colleghi, dottorandi, professori, cittadini che in questi giorni si sono mobilitati in Italia per chiedere l’immediato rilascio di Zaki. Dopo giorni di manifestazioni, per lunedì 17 febbraio è previsto un grande corteo a Bologna, organizzato dal Consiglio studentesco e a cui hanno aderito sia il sindaco Merola che il rettore di UniBo Ubertini: partenza alle 18 dal rettorato e arrivo in Piazza Maggiore.

Oggi invece, fa sapere Amnesty International, si terranno sit-in a Pescara e Padova. Domani sarà la volta di Milano.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento