Europa

Accoltella invocando Allah, psicosi jihadista in Germania

Accoltella invocando Allah, psicosi jihadista in GermaniaLa polizia scientifica tedesca sulla banchina della stazione di Grafing, luogo dell'attentato – LaPresse

Stazione di Grafing 27enne tedesco, forse in preda a un raptus, uccide una persone e ne ferisce altre tre

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 11 maggio 2016

«Allahu Akbar». Per adesso resta l’unico, flebile, elemento per cucire la matrice islamista all’omicidio compiuto ieri alle 5 del mattino alla stazione ferroviaria di Grafing, 33 chilometri a ovest di Monaco di Baviera. A gridarlo sarebbe stato Paul H., 27 anni, tedesco, prima di accoltellare a morte un 50 enne originario di Wasserbung e ferire altre 3 persone (una delle quali risulta in pericolo di vita).

Attualmente non è chiaro se l’aggressione sia avvenuta a bordo della carrozza di un treno regionale o sulla banchina dello scalo bavarese utilizzato per lo più dai pendolari. Ancora più incerto – fa sapere la polizia bavarese – il movente che ha spinto a uccidere il giovane già arrestato e identificato. Nessun background da migrante, niente precedenti specifici, zero inserimenti nella lista dei fighter più o meno foreign. Di lui, per adesso, si sa solo che è residente in Assia e che potrebbe essere stato colto da «confusione a causa della tossicodipendenza o di problemi di natura psichiatrica» come ipotizza Joachim Herrmann, ministro degli interni della Baviera (Csu).

Herrmann ha ripetuto più volte che «non c’è alcuna informazione concreta» su eventuali connessioni con la galassia di Daesh ma la precisazione, per quanto ufficiale, non basta. Sui media è rimbalzata comunque la notizia della «prima vittima tedesca in Germania» del terrorismo e nella Repubblica federale è tornata la psicosi degli attentati. E si ricomincia ad “analizzare” i precedenti: dalla bomba nell’ambulanza allo stadio di Hannover (mai ritrovata) alle segnalazioni di ordigni nella stazione di Monaco, chiusa a più riprese per controlli nei mesi scorsi.
Di sicuro, per adesso, solo la scia di sangue tra le porte del treno regionale bianco e rosso e il marciapiede lungo il binario, e che l’”attentatore” non ha opposto resistenza all’arresto.

Certificato anche lo choc nel piccolo comune bavarese (12.500 residenti) amministrato dai Verdi. La sindaca Angelika Obermayr, biologa, è sconvolta: «È terribile pensare che le persone possano entrare come ogni mattina nella stazione della S-Bahn di Grafing e rimanere vittima di un maniaco criminale».

Lo scalo della cittadina resta parzialmente chiuso e a disposizione della polizia scientifica come degli investigatori della squadra antiterrorismo; la procura di Monaco mantiene formalmente l’ipotesi di un attacco «politico-ideologico», ma il “caso” Grafing sembra sempre più afferire alla sfera di dinamiche che con la Jihad hanno poco o nulla a che fare.

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