A Livorno i portuali evitano carico di armi per Ashdod
La Mobilitazione La protesta contro la nave Asiatic Island che sta arrivando in Israele. Il rappresentante dei lavoratori dell'Usb: abbiamo chiesto cosa trasportasse, nessuna risposta. Una rete fra i porti contro chi trasporta armi
La Mobilitazione La protesta contro la nave Asiatic Island che sta arrivando in Israele. Il rappresentante dei lavoratori dell'Usb: abbiamo chiesto cosa trasportasse, nessuna risposta. Una rete fra i porti contro chi trasporta armi
La portacontainer Asiatic Island ieri sera stava costeggiando Cipro e oggi dovrebbe giungere al porto israeliano di Ashdod. Sul carico che trasporta ci sono pochi dubbi: armi ed esplosivi per l’esercito di Netanyahu. Non sappiamo invece cosa dovesse caricare nella sua sosta a Livorno di venerdì. Una tappa tenuta segreta, «rovinata» dalla protesta dei portuali che ha evitato qualsiasi carico di armi.
Come era già successo nei mesi scorsi grazie ai portuali di Genova con le navi saudite cariche di armi per la guerra in Yemen, la mobilitazione dei lavoratori ha bloccato ogni carico. «Non sappiamo che cosa era previsto caricassero – spiega Massimo Mazza, rsu dell’Usb dei portuali di Livorno – ma di sicuro la nostra mobilitazione ha fatto saltare i piani e reso pubblica la notizia dell’attracco della nave: è servita a bloccare qualsiasi movimento e ha smosso le coscienze in tutta la cittadinanza in solidarietà del popolo palestinese».
La nave Asiatic Island, battente bandiera di Singapore e partita il 6 maggio da Haifa per arrivare a Marsiglia dove è stata caricata per poi fermarsi a Genova, è attraccata alla darsena Toscana del porto di Livorno venerdì mattina. La protesta dei portuali di Livorno ha ridotto la sua sosta: già a mezzanotte è ripartita per Napoli. «Abbiamo chiesto alla società portuale, alla capitaneria che cosa trasportasse ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta», denuncia Mazza.
Con il Collettivo autonomo lavoratori portuali di Genova, i compagni di Livorno e di altri porti italiani e europei stanno creando una rete per impedire l’attracco e il carico delle navi che trasportano armi nei porti civili. Una pratica consolidata che la lotta dei portuali ha portato allo scoperto e resa molto più complessa.
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