È stato un nuovo giorno di dolore quello vissuto ieri a Crotone e Steccato di Cutro. I parenti delle vittime, giunti da diversi paesi europei per dire addio ai propri cari annegati nel naufragio di domenica 26 febbraio, sono entrati per l’ultima volta nel palasport del capoluogo calabrese, dove ha sede la camera ardente. Da oggi resterà a disposizione della polizia scientifica per le operazioni di identificazione dei cadaveri che ancora non hanno un nome e cognome. Sono 12 su 68 vittime. L’ultima stima dei dispersi, invece, oscilla secondo le forze dell’ordine tra 27 e 47 persone.

Altre persone si sono recate sulla spiaggia dove è avvenuto il naufragio per un’ultima preghiera o per cercare ancora qualche traccia dei parenti scomparsi.

Sul fronte delle indagini centrate sulla catena dei soccorsi, invece, prosegue il lavoro della procura. Ieri sono stati acquisiti gli atti di guardia di finanza e guardia costiera (che ha fornito la relazione classificata come Ev. Imm. 533/2023). La prossima settimana prenderanno il via i primi interrogatori.

Oggi a Crotone è previsto un presidio per gridare «basta morti in mare». Non sarà davanti alla capitaneria di porto della guardia costiera, ma in prefettura. L’organo territoriale del ministero dell’Interno.