A Campi Bisenzio è muro contro muro «L’azienda ha metodi ottocenteschi»
Mondo Convenienza Tra i facchini del mobile low cost nella provincia di Firenze
Mondo Convenienza Tra i facchini del mobile low cost nella provincia di Firenze
Visto il muro contro muro, l’incontro di ieri in Prefettura è saltato. Sono invece confermate sia l’assemblea dei lavoratori alle 19 di oggi davanti al magazzino di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio, che un nuovo faccia a faccia tra le parti domattina all’unità di crisi della Regione Toscana. Un secondo tentativo istituzionale di affrontare una vertenza che, dopo quasi cinquanta giorni di presidio dei lavoratori in appalto, addetti al trasporto, consegna e montaggio dei mobili, che chiedono alcuni elementari diritti di base, si è ulteriormente avvitata dopo il licenziamento di ventisei scioperanti.
Tutti operai migranti costretti a un lavoro durissimo, che hanno denunciato turni di 12 ore per 6 giorni la settimana, e di straordinari non pagati come tali – e pagati solo in parte – per arrivare a quei 1.150, 1.200 euro che pure non bastano ad arrivare a fine mese.
Questi ragazzi, giovanissimi, sono formalmente addetti della cooperativa pratese RL2 ma lavorano con la divisa di Mondo Convenienza, nel magazzino di Mondo Convenienza e per i clienti di Mondo Convenienza. Sono state sufficienti alcune richieste minime come l’introduzione di marcatempo a garanzia dell’effettività dell’orario, il rispetto delle norme di sicurezza, e l’applicazione del contratto della logistica anziché di quello ben più «povero» multiservizi/pulizie (6,80 euro lorde orarie), per fare in modo che venissero cacciati dal lavoro, con il tacito avallo di un’azienda come Mondo Convenienza che fattura 1,2 miliardi di euro l’anno.
Di fronte poi alla nuova amministrazione comunale di Campi Bisenzio che, con il sindaco Tagliaferri e l’assessore Ballerini, ha preso posizione a sostegno delle richieste degli operai in lotta, i responsabili della coop RL2 hanno convogliato davanti al palazzo municipale altri addetti, con tanto di furgoni aziendali, per cercare di fare pressione sulle istituzioni e far finire la protesta dei lavoratori al magazzino di via Gattinella.
«La manifestazione che si è tenuta davanti al Comune? Non c’è nulla di vero – spiegano Luca Toscano e Sarah Caudiero del sindacato di base Si Cobas – È solo una manovra orchestrata da Mondo Convenienza e RL2. Foto alla mano, questi che lamentano di non poter più lavorare non sono altro che i caporali che a Bologna hanno attaccato altri presidi di protesta. Quello che sta accadendo è inquietante ed inaccettabile, si stanno ricattando le istituzioni radunando sotto il municipio capi, caporali e una manciata di dipendenti eterodiretti dai vertici aziendali, provenienti in gran maggioranza da Pisa e Bologna. Quali operai protesterebbero invadendo il centro città con i furgoni aziendali?».
Nel tirare le somme di una vertenza che ha visto subito reiterati, violenti sgomberi dei picchetti operai da parte delle forze dell’ordine, e ora licenziamenti in ritorsione verso chi protesta e contro-scioperi organizzati dai datori di lavoro, il sindacato di base chiede all’amministrazione di Sinistra e Movimento 5 Stelle di non farsi intimidire. «Questi hanno modalità d’azione che erano in voga cento anni fa – chiudono ancora gli esponenti del Si Cobas – la vertenza e lo sciopero sono dovuti unicamente alla totale chiusura dell’azienda di fronte a richieste minime di rispetto della legalità e di quello che prevedono i contratti nazionali, ridotti a cartastraccia negli appalti Mondo Convenienza da un `regolamento aziendale´ con cui si scrivono da soli le regole del gioco».
Anche la Camera del Lavoro di Firenze e quella della Piana fiorentina, insieme alla Filcams Cgil, denunciano: «L’intero meccanismo degli appalti di Mondo Convenienza non è che la conferma di un sistema in cui in alcuni casi le condizioni di lavoro sono difficili, in altri difficilissime, in altri ancora insostenibili». E Bernardo Marasco, neo-segretario generale della Cgil fiorentina, intervistato dal quotidiano Il Tirreno è netto: «Ci sono situazioni, come ad esempio quella che stiamo vivendo con Mondo Convenienza o in alcuni ambiti del pronto moda, dove si arriva allo sfruttamento».
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