Visioni

47 anni di Radio Onda Rossa, all’insegna di Gaza e dell’underground

47 anni di Radio Onda Rossa, all’insegna di Gaza e dell’undergroundSabine Salamè, rapper e poeta libanese

Roma Tre giorni di festeggiamenti per storica radio indipendente romana. Il 23 a San Lorenzo mentre il 24 e 25 maggio al Csoa Ex Snia Viscosa con un fitto programma di spettacoli, musica e arte

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 25 maggio 2024

Auguri Radio Ondarossa dal 1977 nell’etere romano e da un anno anche in Dab con la frequenza ondarossa a Terni. Un compleanno che ha visto già un festeggiamento, quello di ieri, 23 maggio, proprio a via dei Volsci, nel quartiere San Lorenzo di Roma, dove la radio è nata. Compleanno che continua oggi e domani, 24 e 25 maggio al Csoa Ex Snia Viscosa a Via Prenestina 173. Si inizia alle 19 con gli occhi sempre puntati sulla Palestina con lo spettacolo “Gaza ora: messages from a dear friend”, la versione in lingua italiana del progetto di Ruth Lass e Jonathan Chadwick, prodotto da Az Theatre di Londra, che porterà in scena le letture della testimonianza di Hossam al-Madhoun, regista e produttore teatrale di Theatre for Everybody a Gaza.

Non è propriamente uno spettacolo ma una lettera scenica della vita degli ultimi sei mesi di Hossam che, separato dalla figlia che studia a Beirut, deve affrontare l’imprevedibile quotidiano insieme alla moglie e all’anziana madre, portando il pubblico in quel lembo di terra dove, si sta compiendo un genocidio. Che non è iniziato oggi. 50 anni fa quando Hossam era piccolo chiedeva al padre chi fossero quei signori con quegli strani vestiti che arrestavano e umiliavano i vicini.

“Sono cresciuto rendendomi conto che siamo sotto l’occupazione di strani soldati che parlano una lingua strana nelle nostre strade. Fermano le persone per la strada, le perquisiscono, le umiliano, le arrestano. Mio padre ci avvertiva di non avvicinarci ai soldati. Perché? Non lo so. E da bambino non capivo perché e cosa stesse succedendo. A sedici anni volevo andare in Israele, molte persone lo facevano. Quindi, ho preso un taxi per Tel Aviv. Era così semplice nei primi anni ’80. Tel Aviv, che città! È così grande, così bella, così pulita. A Tel Aviv ci sono persone, persone normali, sì, che parlano una lingua strana, ma persone normali. Perché non possiamo vivere lì? Perché loro non vivono con noi a Gaza e in Cisgiordania? Perché dobbiamo avere un permesso per entrare a Tel Aviv? Perché non possiamo vivere insieme?”

Nella versione romana al Centro sociale Ex Snia saranno presenti tra le tantissime attrici e attori anche Elio Germano e Leonardo Maltese. La serata poi proseguirà con il concerto di Karina 2g e della libanese Sabine Salamè.

Karima 2g ha un percorso multidisciplinare, danzatrice, scrittrice, produttrice musicale. Nel 2014 esce il suo primo lavoro definito come un album di protesta. Una protesta che continua ancora oggi, quella delle seconde generazioni che pur essendo nate in Italia non hanno il diritto alla cittadinanza, visto che non è stato ancora approvato lo ius soli. Oggi Karima 2g si dedica anche alla scrittura, di recente ha pubblicato un libro con Fandango, Il corpo nero, oltre che alla musica. È grazie alle sonorità che Karima 2g è tornata a contatto con le sue origini, il ritorno a casa, provando a trovare un equilibrio tra l’Italia e l’Africa. Assisteremo quindi ad un Dj set con tante sonorità afro.

Sul palco anche la libanese Sabine Salamè che vive in Spagna orma da diversi anni, una rapper e poeta che all’interno del dinamico panorama dell’hip hop in lingua araba, rappresenta una voce unica. Nel suo lavoro “Taffe Daw…”, composto insieme al produttore libanese Jawad Nawfal (Munma), accompagna il pubblico in un viaggio attraverso le fasi emotive della sua migrazione.

Infatti anche Sabine cerca nelle sue rime di raccontare il suo passato che possa essere di memoria per le generazioni future. In Libano era giornalista quindi anche per lei c’è una commistione tra scrittura e musica che l’ha portata, nel suo ultimo lavoro, prodotto da un ragazzo palestinese SHLTF e cantato con un’altra rapper egiziana-palestinese Ma-Beyn, ad essere ancora più incisiva sui temi della Palestina, il Libano, l’Egitto. Imperdibile.

Poesia anche per Viola Lo moro che trasforma il suo ultimo libro Luoghi amati in uno spettacolo narrativo, uno spoken word insieme alla disegnatrice Sonno e alle musiche di Bernardo Grosso. Sul palco della festa di Radio Ondarossa domenica sempre alla Snia Viscosa alle 2130. Un’esperienza multisensoriale che cerca di riportare la poesia tra il pubblico, nelle piazze per un coinvolgimento che vi scuoterà tutti i sensi. Visivamente con i disegni di Sonno e con l’accompagnato musicale di Bernardo Grosso.

Prima dello spettacolo, alle 18 sempre domenica ci sarà un incontro verso il Roma Pride 2024 dal titolo Nessun pinkwashing sui nostri corpi, con una intervista inedita anche a Judith Butler.

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