32 capi della polizia europea chiedono la fine della crittografia nei messaggi
Sorveglianza Più controlli per la polizia. Per le polizie. Che dovrebbero poter “monitorare” tutti i messaggi, le mail. Alla ricerca di pedofili, terroristi, trafficanti di droga. Più controlli nel mondo digitale […]
Sorveglianza Più controlli per la polizia. Per le polizie. Che dovrebbero poter “monitorare” tutti i messaggi, le mail. Alla ricerca di pedofili, terroristi, trafficanti di droga. Più controlli nel mondo digitale […]
Più controlli per la polizia. Per le polizie. Che dovrebbero poter “monitorare” tutti i messaggi, le mail. Alla ricerca di pedofili, terroristi, trafficanti di droga. Più controlli nel mondo digitale altrimenti il crimine dilaga. Quella che potrebbe sembrare la satira di qualche vecchio film italiano anni ’70, è invece la richiesta messa nero su bianco da tutti i “capi” delle polizie europee. E con loro, i massimi dirigenti dell’Europol, l’organismo che le coordina nel vecchio continente.
Una richiesta contenuta in una lettera, intitolata con molta enfasi: dichiarazione congiunta dei responsabili e capi delle polizie europee. Trentadue firme.
Lettera che ha un obiettivo sopra agli altri: mettere fine alla crittografia. Quel sistema che consente la tutela del diritto alla privacy nelle comunicazioni digitali, quel sistema – end to end – per il quale nessuno, oltre al mittente e al ricevente, può leggere il contenuto di un messaggio. Sistema, detto per inciso, che garantisce anche la sicurezza delle comunicazioni istituzionali.
Per i massimi dirigenti delle polizie, invece, è uno strumento che permette alla criminalità e ai terroristi di farla franca. Che impedisce soprattutto le indagini sugli abusi ai minori. E chiedono che sia trovato un modo col quale possano “spiare” nei messaggi crittografati.
Lo scrivono, incuranti del parere di tutti gli esperti, secondo i quali l’eliminazione della riservatezza, al contrario, aumenta i rischi per i soggetti vulnerabili. Perché non avrebbero più la garanzia che i loro messaggi siano al sicuro dall’essere intercettati da hacker malevoli e, come hanno spiegato bene gli psicologi, perché non avrebbero più la certezza di poter parlare con esperti e voci amiche, senza che lo sappia qualcun altro.
Una lettera preoccupante allora ma che non arriva inaspettata. Perché da mesi, su sollecitazione della comunità europea, un gruppo di esperti – quelli che si riuniscono nell’High Level Group, finanziato dalla Ue – sta discutendo su come superare la crittografia.
“Per migliaia di anni, quasi ogni spazio è stato fuori dalla portata della sorveglianza”Meredith Whittaker, la presidente di Signal
Una lettera, ancora, che comunque sembra scritta con molta fretta, con molta approssimazione. C’è un passaggio, infatti, dove i capi delle polizie affermano: “Le nostre società non hanno mai tollerato spazi al di fuori dalla portata delle forze dell’ordine”. Facile la replica, come quella di Meredith Whittaker, la presidente di Signal, il social senza sorveglianza, da sempre in prima fila per i diritti digitali: “Per migliaia di anni, quasi ogni spazio è stato fuori dalla portata della sorveglianza. Quella digitale di massa è invece uno sviluppo molto recente. Per favore, leggete un libro prima di vomitare sciocchezze orwelliane”.
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